martedì 1 maggio 2007

I quattro cantoni d'Europa

(copyright Il Resto del Pallone)

Dunque, ora che l’andata è andata (appunto, lo dice la parola stessa) restano comunque intatte quattro possibilità che si auto-escludono. Il dettaglio:

1. Rosso-Blu Dio ci scampi e liberi perché, se Manchester United e Chelsea dovessero finire per giocarsi anche la Champions League oltre che la FA Cup e la Premiership, be’, il mio soggiorno a Oxford assumerebbe contorni tragici e sarei costretto ad abbandonare la tesi di dottorato prima di aver capito bene qual è l’argomento di cui tratto. Voi non avete idea di com’è guardare una partita in mezzo a degli inglesi; voi non avete idea di com’è stato guardare United-Roma in mezzo a venti inglesi. Ci mancava solo un maestro di circo che li aizzasse, e sarebbe stato l’inferno perfetto: perché per loro è un’insorgenza periodica vantarsi di essere i migliori calciologi del mondo, e dimostrarlo coi successi oltre frontiera. Se non che – come diceva la pubblicità di una marca di biscotti – immaginate di aver inventato il calcio e di non vincere il Mondiale dal 1966: siete costretti a raggranellare ovunque conferme e surrogati come un’adolescente grassa e brufolosa; finché non arriva un anno in cui le stesse squadre che si stanno spartendo l’Inghilterra finiscono per spartirsi anche l’Europa ed ecco, con qualche decennio di ritardo, non venti ma cento, mille, ma quarantanove milioni di abitanti accolgono la finale domestica come un tardivo riconoscimento, col sopracciglio alzato, dicendo fra sé e sé “giustizia è fatta”, quod erat demonstrandum.

2. Rosso-nero-Blu Dio ci scampi e liberi perché, su un piano privato, non riesco a concepire l’idea che nel corso della stessa serata io possa perdere la Champions e Shevchenko vincerla, o anche il contrario: mi parrebbe un’inaccettabile e oscena contraddizione delle mie memorie fresche. Su un piano pubblico, poi, me lo vedo Shevchenko disorientato, entrare in campo con la maglia del Milan, o del Chelsea, correre negli spogliatoi a cambiarsi per indossare quella del Chelsea, o del Milan, poi partire a testa bassa verso l’area del Milan, o del Chelsea, superare tutta la difesa del Chelsea, o del Milan, e piazzare il goal decisivo alle spalle dell’incolpevole Dida, o Cech, dando la settima coppa al Milan, o la prima al Chelsea. Sarebbe un uroboro, non ci capirei un accidente e mi farebbe venir voglia di cambiare canale e guardare il mondiale di cricket, che a quanto pare dura da mesi e non si ha bene idea di se e quando finirà.

3. Rosso-nero-Rosso Dio ci scampi e liberi perché dopo Istanbul viene Atene: vogliamo fare il giro di tutto l’Impero Romano d’Oriente?

4. Rosso e più Rosso Se avete un figlio che è in Inghilterra per studiare, o perché si è illuso che ci si trovi lavoro, o perché ha deciso di spendere i vostri risparmi fingendo di imparare l’Inglese (l’Inglese si impara gratis provandoci con le cameriere), impeditegli in ogni modo di andare a vedere Liverpool – Manchester United, sia la finale di Champions League come un’amichevole fra le formazioni di riserve. Se ci va, sappiate che lo attendono tre possibilità: restare a vivere a Manchester; restare a vivere a Liverpool; fuggire a nuoto tuffandosi dalle bianche scogliere di Dover. Liverpool – United è il vero derby d’Inghilterra: i primi mettono sul piatto il blasone della storia e il recente revival, i secondi la potenza commerciale sui cinque continenti e gli ultimi quindici anni di dominio (quasi) incontrastato. Per di più, Manchester e Liverpool sono due città che si somigliano talmente tanto da detestare il reciproco squallore; le loro curve sono principalmente formate da operai che si accusano a vicenda di essere disoccupati, tanto che il meraviglioso canto dei tifosi del Liverpool, You’ll never walk alone, non camminerete mai da soli, viene storpiato dai tifosi dello United come You’ll never get a job, non troverete mai un lavoro. Se fosse la finale di Champions sarebbe come se due comari andassero a litigare a Porta a Porta (oddio, forse ho fatto l’esempio sbagliato). Ecco, se fosse la finale di Champions ci si troverebbe di fronte a un impasse: o vince il Liverpool, e allora i tifosi dello United non possono più cantare “una volta eravate famosi”; o vince lo United, e allora i tifosi del Liverpool non possono più cantare “ne avete vinte solo due, come il Nottingham Forest”.

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