lunedì 17 agosto 2009

La lingua in bocca

Ella sa, signora, che l'italiano è la favella dell'amore e delle grazie: un gran Monarca che aveva fatto conquiste in varj generi, la giudicò altre volte tale, nel dire ceh questa era la lingua colla quale si deve corteggiare il sesso, di cui V.S. Ill.ma è l'ornamento, come scriveva nel 1759 Deodati de Tovazzi a madame du Graffigny e come si può trovare nel vecchio libro di un vecchio professore (anzi, ho controllato, nel vecchio libro di un professore morto): L'Italiano in Europa di Gianfranco Folena.

Nel quale si trova anche riscontro della fraseologia italiana dei manuali di conversazione rococò, che nel '700 andavano per la maggiore sul pettinatoio di ogni dama: "S'accomodi, s'adaggi. Ne la priego caldamente. I miei ossequi al Signor Fratello. Non sono una ingrata come voi: amo chi m'ama. Non ama il formaggio? Allestiteci il caffè". Ancor oggi sarebbe possibile sopravvivere in Italia per anni e anni utilizzando esclusivamente queste tre righe a seconda dell'occasione.

E in Inghilterra? Il Manuale di Conversazione di Achille Campanile insegna che l'importante è avere pronta la seconda risposta. A fermare un passante straniero e porgli una domanda sono buoni tutti. A capire bene o male la risposta, quasi tutti. A tirar fuori una terza interlocuzione che abbia senso se infilata dietro le prime due, praticamente nessuno.

Per dire, il sabato è fatto per l'uomo e quindi l'uomo si riposa e pensa nella sua benedetta lingua a meno che - come m'è appunto capitato avantieri - non arrivi d'improvviso qualcuno al campanello. "Good morning", fa lui (prima riga); "Good morning", faccio io, "may I help you?" (seconda riga); "Yes please, I came for the fence".

E adesso, che minchia  è il fence? Non avendo una risposta pronta, l'unica è prendere tempo rifugiandosi in schemi linguistici prestabiliti e come tali già noti. Ad esempio: "Yes please, I came for the fence", lui, sono venuto per il fence - "It's nice to see you", io, che piacere vederla  - "I was told the fence needs repairing", lui, mi è stato detto che bisogna riparare il fence - "I am the new lodger", io, sono il nuovo inquilino - "I think it's the case to intervene on the fence as soon as possible", lui, credo che sia il caso di intervenire quanto prima sul fence - "What a lovely day today!", io, ma che magnifica giornata che è oggi - "Could you please show me your fence?", lui, potrebbe farmi vedere il suo fence? - io, "The fence is on the table" - e così via finché il tizio non ha fatto irruzione in casa e s'è servito da solo.

Dopo che ha finito, ho controllato sul dizionario. Il fence è la staccionata. Io non mi ero nemmeno accorto che a casa mia c'è un mezzo giardino, figurarsi.

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