giovedì 1 aprile 2010

Intransigenti giudici di Roma, conquistate l'Italia intera e alle prossime elezioni locali abolite i simboli di tutti i partiti nazionali. Il sapore della competizione su base regionale, provinciale e comunale è data dalle liste civiche e dal lieve imbarazzo con cui se ne pronuncia il nome nel corso dei collegamenti per le prime proiezioni o per i dati reali dal viminale. Parlando di Magdi Cristiano Allam, senza alcuna vergogna l'inviata di Rai1 ha ripetuto più e più volte "Io amo la Lucania". Un candidato che di suo già si chiamava Pippo Callipo ha fondato la lista "Io resto in Calabria" (peggio per lui). Ad Altamura il terzo classificato alle comunali era sostenuto non solo da Io Sud ma anche dall'autorevole "Alleanza per Lillino". Al comune di Maglie, provincia di Lecce, un candidato ha messo d'accordo le esigenze olfattive di ciascuno con il cartello elettorale "Per cambiare Maglie". E le mutande?

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