mercoledì 12 maggio 2010

Ora che non c’è più possibilità di dolo, ora che se n’è andato tenendo per mano moglie e figlioletti, ora posso dirlo: con la sua aria da scimmione senza occhiali, la sua sete di potere e di amore in netto contrasto con la sua incapacità di esercitare il primo e meritare il secondo, i suoi scatti d’ira epici e le sue gaffe rivelatrici, l’ineluttabile goffaggine a cui era inchiodato in ogni foto e quei maldestri, quasi preoccupanti tentativi di sorriso nelle occasioni più disparate e la sua ammissione di aver potuto esplorare dall’alto della carica di primo ministro le debolezze altrui e soprattutto le proprie, Gordon Brown era il personaggio più interessante dei tre, il più tridimensionale e il più umanamente simpatico.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.