lunedì 31 gennaio 2011

Allora, ricapitoliamo. Nel 1992 si vota per le elezioni politiche. Si insedia un governo di vago stampo socialista, che per comodità chiameremo governo A e che viene sfiduciato un annetto dopo. Si insedia un governo tecnico, che per comodità chiameremo governo C e che disbriga gli affari correnti fino allo scioglimento delle camere. Nel 1994 si vota per le elezioni politiche anticipate. Si insedia il governo B, di centrodestra, che viene sfiduciato un annetto dopo. Si insedia un governo tecnico, il famoso governo D votato a maggioranza dalle opposizioni, che disbriga gli affari correnti fino allo scioglimento delle camere. Nel 1996 si vota per le elezioni politiche anticipate. Si insedia lo storico governo P, il primo – a suo dire – di centrosinistra; dopo essere sopravvissuto a una mezza sfiducia un annetto dopo, esso viene definitivamente sfiduciato un paio d’anni dopo. Si insedia il governo D’, che viene sfiduciato un annetto dopo e sostituito da un altro governo D’, con diversa maggioranza. Nel 2000 si vota per le elezioni regionali. La maggioranza che sostiene il governo D’ rimedia una scoppola epocale e il primo ministro, con la fermezza e la dignità che sempre l’hanno contraddistinto, rimette il proprio mandato nelle mani del capo dello Stato. Si insedia un nuovo governo di centrosinistra, che chiameremo governo A non solo per comodità ma perché il primo ministro era il medesimo del 1992; esso disbriga gli affari correnti fino allo scioglimento delle camere. Nel 2001 si vota per le elezioni politiche. Si insedia nuovamente un governo di centrodestra che, con estrema comodità, chiameremo nuovamente governo B e che, record dei record, viene sfiduciato quattro anni dopo. Si insedia allora un nuovo governo B, con lo stesso primo ministro e la stessa maggioranza, che disbriga gli affari correnti fino allo scioglimento delle camere. Nel 2006 si vota per le elezioni politiche, miracolosamente non anticipate per la seconda volta di fila. Si insedia nuovamente un governo di centrosinistra che, poiché la comodità si spreca, chiameremo nuovamente governo P. Esso viene sfiduciato un paio d’anni dopo, con annesso scioglimento delle camere. Nel 2008 si vota per le elezioni politiche, finalmente anticipate come nella miglior tradizione. Si insedia un nuovo governo di centrodestra, che dando la comodità per valore acquisito chiameremo governo B e che gode di una maggioranza parlamentare senza precedenti nella storia della repubblica. Un paio d’anni dopo, esso non viene sfiduciato per meri culo e provvidenza e gode di una solida maggioranza di 314 deputati su 629 (il presidente della camera, figura notoriamente imparziale, non vota per prassi) (ma un giorno potrebbe decidere di votare e sarebbero cazzi amari). Nel 2011 o forse nel 2012 si voterà per le elezioni politiche, ovviamente anticipate. Ora, a nessuno in questi vent’anni di variegate vicissitudini è venuto in mente che la costituzione ha smesso di essere inutile per diventare definitivamente dannosa?

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