giovedì 26 aprile 2012

Io ci metto la buona volontà, alla domenica pomeriggio, di schivare la diretta su Sky e sintonizzare la radiolina posata in un angolo del pavimento di camera mia su Tutto il Calcio Minuto per Minuto, sacrificando volentieri le immagini a patto di poter giovarmi di una maggiore attenzione alle parole, indubbiamente più confacente alla mia formazione e ai miei ideali, e, stando a ieri nella fattispecie, di poter alleggerire l'eccessivo gravame di calcio che ci cadeva addosso: l'anticipo alle 12:30, le partite vere alle 15, il doppio posticipo parallelo fra le aspiranti allo scudetto alle 18 e la semifinale di Coppa dei Campioni alle 20:45. Io ci metto tutta la buona volontà ma loro, i radiocronisti, ce ne mettono altrettanta? Ieri il cronista di Udinese-Inter non faceva nulla per scansare bisticci quali "palla ad Asamoah, che avanza con Pazienza" oppure "palla a Basta; Basta avanza". Mi ha ricordato che l'anno scorso la telecronaca di una partita della Juventus in Coppa Italia fu arricchita da resoconti del tipo "sale Pepe" - e tenete presente che sull'altra fascia giocava Grosso, quindi figuratevi. Ma dalla tv me lo aspetto, dalla radio no. Poi è per giunta arrivato l'intervallo fra primo e secondo tempo, la linea è passata alla pubblicità ed ecco che una suadente voce maschile mi ha detto: "Ciao, posso darti un consiglio? Assaggia la mia braciola di suino". Ho spento la radio e sono andato a fare due passi.