giovedì 3 gennaio 2013

Ma la letteratura non si fa coi codici postali, soprattutto per una città come Oxford che nella narrativa è sempre sospesa a metà fra fantasia dell’autore e immaginario collettivo. Una rapida scorsa ai romanzi ambientati lì mostra la tendenza dei narratori a fornire riferimenti topografici secchi, con l’indicazione precisa di vie e luoghi del centro come la Bodleian Library o la Radcliffe Camera, che si presuppongono già noti al lettore; senza accompagnarli, contrariamente al galateo romanzesco, con descrizioni della loro architettura o dei dintorni.

Sul Foglio di oggi spiego com'è difficile orientarsi a Oxford leggendo i romanzi di Colin Dexter, Richard Mason, Martin Amis e Javier Marias. Il pezzo è disponibile anche online sul sito del Fogliuzzo.