sabato 5 luglio 2014

Maracanazo
da Pavia, Brasile-Colombia

Io non sono esattamente sicuro di cos'ho visto e, quel che è peggio, non so se darne la colpa agli sbalzi di temperatura, alle tempeste elettromagnetiche, alle troppe partite viste una dietro l'altra o agli orari che inevitabilmente si sbalestrano con l'avanzare dell'estate. Fatto sta che ieri sera mi sono sistemato in poltrona per guardare Brasile-Colombia assieme ad alcuni amici ma, forse per un errore nel palinsesto di Sky, la partita di calcio non è stata trasmessa: ho invece visto la capriola, il salto mortale, il tuffo carpiato, la ginocchiata sulla schiena e il moto di rotazione dell'essere umano attorno al proprio asse alla disperata ricerca di un pallone di cuoio che accidentalmente si trovava a intersecare la propria traiettoria con i piedi di una ventina di passanti, alcuni dei quali pettinati in modo buffo. Ho molto apprezzato l'interpretazione di Neymar, pronto oramai per una luminosa carriera cinematografica, il quale venendo toccato da un avversario anche solo con la forza del pensiero casca subitaneamente sull'erba colto da convulsioni. Miglior attore non protagonista è però Gene Hackman, a Fortaleza sotto le mentite spoglie di Felipao Scolari, alla maestria del quale viene resa giustizia dalla slow motion che lo coglie mentre si passa una mano sulla faccia per celare l'espressione di sconforto quando Thiago Silva riesce a farsi ammonire e dunque squalificare per la successiva semifinale: accade infatti che su un rinvio del portiere colombiano Ospina il difensore brasiliano provi l'insopprimibile desiderio di sostituirsi al pallone spingendo di fianco l'avversario e piazzandoglisi davanti nel momento in cui è impegnato nel rilancio, ricavandone così oltre al cartellino giallo anche un calcio nel deretano. Cornuto e mazziato, anzi, mazziato e ammonito. "Mi hanno affidato", pensa Scolari, "una squadra di cretini", ed è in buona compagnia perché sulla panchina di fianco siede anzi si macera in piedi José Pekerman, sedicente discendente di Gregory Peck, sessantacinque anni di vita dignitosa sfociati quest'estate nella guida di una squadra anarchica in cui ognuno fa un po' ciò che gli pare e che lui può solo limitarsi a guardare atterrito da bordo campo. All'ultimo minuto, sotto di un goal, Ospina gli chiede il permesso di precipitarsi nell'area avversaria per sfruttare con una testa in più un calcio piazzato; Pekerman non glielo accorda e Ospina si precipita lo stesso. Le telecamere non inquadrano le panchine in quell'istante ma ritengo plausibile che Scolari gli si sia avvicinato in un moto di solidarietà e gli abbia chiesto: "Cosa dovrei dire io, che al quarantesimo del primo tempo avevo già il difensore centrale che faceva le sgroppate sulla fascia a cazzo di cane?". Mentre ci interrogavamo sul perché Sky, pur avendo pagato fior di quattrini per i diritti di trasmissione integrale dei Mondiali di calcio, avesse deciso all'ultimo di mandare in onda una videocassetta del Cirque du Soleil, abbiamo notato lievi discrepanze rispetto a Francia-Germania che è stata la prosecuzione di Sedan con altri mezzi e ci siamo domandati cosa mai avesse deciso di trasmettere nel frattempo la Rai; forse una puntata di Ballando con le Stelle.