lunedì 6 ottobre 2014

Declino e caduta (5)
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Rivolgendosi all’Onu Matteo Renzi è stato estremamente chiaro, inglese a parte, nell’avanzare un fondamentale distinguo riguardo al delicato scenario geopolitico: con fermezza ha spiegato che bisogna distinguere fra politica e religione, fra fede e terrore, e che pertanto lo Stato Islamico non ha niente a che fare con l’Islam. Si tratta tutt’al più di una coincidenza fortuita se non di una malaugurata omonimia, come quella fra il presidente degli Usa Barack Obama, che ha appena ordinato raid aerei sulla Siria, e il premio Nobel per la pace Barack Obama, che ha declinato ogni responsabilità riguardo al gesto aggressivo e folle del presidente.

Poiché conoscere aiuta a capire, abbiamo chiesto lumi a un portavoce del califfo Al-Baghdadi, lo sceicco Abu-Mohammed Al-Antani Al-Nin-Al-Frassiq Bin-Bun-Ban, riverito esponente dell’Islam moderato, il quale ci ha accordato un colloquio esclusivo ricevendoci direttamente nel proprio arsenale. La prima domanda non poteva che vertere sulla distinzione fra i poteri temporale e spirituale nel neocostituito califfato. Lo sceicco esclude ogni confusione al riguardo; gli preme piuttosto specificare che Obama è il mulo degli ebrei, il somaro dei cristiani, che pensa di essere più intelligente di Bush ma ciò è impossibile in quanto ha le orecchie a sventola. Interrogato riguardo all’eventualità che la Turchia di Erdogan possa entrare nell’Unione Europea, lo sceicco ribadisce che Obama è proprio il bardotto dei cingalesi, la giraffa degli ittiti, l’ornitorinco dei visigoti; e si dice certo di avere già incontrato sua moglie, la deliziosa Michelle, in un qualche zoo – complimento che gli esperti di equilibri internazionali ci assicurano rientrare fra i più raffinati che possano essere rivolti a una signora senza costituire vincolo unilaterale di matrimonio.

Di sicuro, suggeriamo, il grande rivolgimento in atto nelle gerarchie ecclesiastiche favorirà il dialogo interreligioso. Anche lo sceicco ne conviene: “I muwwahhid, i musulmani devoti, devono colpire gli infedeli ovunque si trovino. Devono rendere amare le loro vite, colpire le loro forze dell’ordine, sculacciare i loro bambini, rigare le loro automobili, infilare stuzzicadenti nei loro citofoni, chiamare i loro numeri fissi all’ora di pranzo e dire: Buongiorno signora, sono Alì Bin-Tali-Whalib Al-Moqtadi Ur-Faust, ha mai pensato di rasserenare il suo futuro con un piano assicurativo estremamente vantaggioso? Devono uccidere tutti i miscredenti americani ed europei, in particolare i francesi che hanno la puzza sotto il naso e sono tutti gnè gnè gnè, per non parlare degli italiani che parlano a voce alta nei ristoranti e parcheggiano in doppia fila. E i tedeschi! Siete mai capitati seduti di fianco a un tedesco in autobus? Indossano i sandali coi calzini bianchi, stanno sempre a combattere coi gomiti sul bracciolo e se fate una battuta la capiscono dopo due giorni”.

La grande sorpresa lo sceicco la riserva però sul ruolo delle donne. “Verremo in Italia e conquisteremo le vostre donne. Ci ha definitivamente persuasi a farlo l’articolo di Beppe Severgnini in occasione della Festa del #tempodelledonne, organizzata dal blog La 27 Ora, tre giorni con più di cento eventi in tutta Milano per far sì che le donne si sentano libere di spaziare con la fantasia e pure con il corpo, con la matematica e il proprio talento. L’importante è non accontentarsi: la bellezza è solo uno strumento, la sfida è essere originali come la Dama del Pollaiolo, secondo le dichiarazioni rese dall’attrice Cristiana Capotondi che ha indossato le vesti della giovane rinascimentale per rappresentare la via gentile all’affermazione della donna”. Riposta la propria copia di Sette del Corriere della Sera, lo sceicco ci ha congedati ricordandoci che il tempo a nostra disposizione era scaduto e assicurandoci che si sarebbe personalmente premurato di far riconsegnare le nostre teste ai familiari.