I politologi concordano sull'evenienza che in Italia si tende a votare sempre allo stesso modo; quest'anno, tuttavia, non solo si sono sfaldate le tradizionali coalizioni ma soprattutto quasi tutti i partiti sulla scena nel 2006 si sono rimescolati dando vita a un panorama politico che appare del tutto nuovo.
Appare e basta, tuttavia; in realtà è sempre lo stesso. Per prima cosa, i passaggi di voti da una coalizione all'altra ci sono già stati e sono stati quasi tutti dal centrosinistra al centrodestra, visto che il governo Prodi ha dato tanto cattiva prova di sé. Il centrodestra, invece, non può essere votato da meno persone dei fedelissimi che l'hanno tenuto a galla nel nero 2006. Piuttosto si tratta di ridefinire i rapporti interni alle singole ex coalizioni: ossia quanti voti si sposteranno dal Partito Democratico alla Sinistra Arcobaleno e viceversa, e quanti dal Popolo della Libertà all'Unione di Centro o a La Destra e viceversa.
Le proporzioni, tuttavia, resteranno presumibilmente invariate. Per questo i risultati delle elezioni del 2006 sono preziosi per intuire chi vincerà nel 2008.
Due anni fa la situazione era questa: Prodi e la coalizione di centrosinistra erano uniti e particolarmente forti, mentre Berlusconi aveva una coalizione sfaldata e al minimo dei consensi. Ragioniamo: il calcolo del trasferimento dei voti, pari pari, dai partiti del 2006 ai partiti del 2008 può illustrare il worst case scenario, il peggior scenario possibile: quello in cui i partiti di sinistra non perdono un voto e Berlusconi non ne guadagna nemmeno uno.
Male che debba andare, dunque, alla Camera i risultati delle prossime elezioni saranno questi:
Partito Democratico (Ulivo + metà Rosa nel Pugno) 32,57% 174 seggi
Italia dei Valori 2,30% 12 seggi
Coalizione FAUSTO BERTINOTTI 10,22% 55 seggi
Coalizione ENRICO BOSELLI 1,98% 0 seggi
Lega Nord 4,58% 37 segg
Coalizione SILVIO BERLUSCONI 42,55% 340 seggi
Coalizione PIERFERDINANDO CASINI 6,76% 36 seggi
Coalizione DANIELA SANTANCHÈ 0,60% 0 seggi
Considerazioni a latere. Innanzitutto, ho tenuto presente esclusivamente l'Italia, con l'esclusione del seggio uninominale della Val d'Aosta e dei dodici seggi assegnati all'Estero, perché tali seggi sono ininfluenti ai fini del cospicuo premio di maggioranza. Questo significa che il numero di 340 deputati per Berlusconi è il minimo, e direi che è un minimo piuttosto tranquillizzante. Inoltre dalle note che ho messo fra parentesi va notato come abbia considerato la maggior stabilità possibile per ogni partito: cioè non ho considerato che Casini perderà i voti di Giovanardi (dall’Udc al Popolo della Libertà), Berlusconi perderà i voti di Storace (dal Popolo della libertà a
In definitiva, basta leggere i dati del 2006 per capire che allo stato delle cose fra due settimane la coalizione che sostiene Berlusconi avrà circa sette punti di vantaggio su quella che sostiene Veltroni. Scommettiamo?
Domani vi fornisco i risultati del Senato. Vi assicuro che sono divertenti.
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