Il diario intimo dell'Europeo
Mercoledì 27 giugno
h 20:45
Portogallo-Spagna a Pavia
Manca solo Maurizio Milani, che ha appena pubblicato Fidanzarsi non conviene, al tavolo della
mensa al quale impieghiamo l’intera cena a disquisire se sia meglio vivere soli
o male accompagnati – discussione che, devo ammettere, è sorta in seguito a una
considerazione autobiografica sulla fobia di presentarmi ai matrimoni altrui, figurarsi
al mio. Altre persone vorrebbero presentarsi solo al proprio, altre desidererebbero
mandare un figurante e camuffarsi fra gli invitati, altre ancora preferirebbero
essere il prete. Io però sono persuaso che non è sui grandi eventi che si decida
la riuscita di un rapporto bensì dai dettagli infinitesimali che messi assieme ne
costituiscono la cifra: il matrimonio è impressionista, e alla fine non si
litiga mai sui massimi sistemi ma sempre per lo scolapasta. Prendiamo la
partita di stasera: io sono libero di salire in camera subito dopo l’animata
cena, indossare senza vergogna un pigiama corto che riproduce infinite volte un
giocatore di baseball che lancia batte agguanta e fa home-run, piazzarmi indolente
sul materasso dopo avere mangiato un pacchetto di biscotti e sudare a fontana
mentre spagnoli e portoghesi corrono. In realtà corrono soprattutto i
portoghesi, che però storicamente sono campioni del mondo nel non tirare in
porta giammai, quindi il mio sudore non denota alcuna emozione bensì mero
surriscaldamento. Sono libero perfino di addormentarmi poco dopo l’inizio dei
supplementari (è una partita talmente brutta) e di schiudere di tanto in tanto
mezza palpebra per controllare quando arrivino i rigori; e sono libero nientemeno
di seguire detti rigori in piedi per minimizzare il rischio di assopimento
(sono mica un cavallo) e addirittura di accogliere con sollievo la rete
decisiva che mi consente di spegnere il tutto in tempo record e di essere coricato
due minuti dopo (pia illusione: mi sveglierò madido di sudore nel cuore della
notte e non perché ho sognato di essere Cristiano Ronaldo) (ora che ci peso ho
sognato una donna nuda che sfrecciava in bicicletta con uno stendipanni al
posto del manubrio, ma questo è un altro discorso) (per dire, una volta ho
sognato di dover spedire una mail ad Alfano ma di non ricordarne l’indirizzo,
quindi non darei troppo peso alla mia attività onirica). Poi, vabbe’, una volta
sveglio mi sono messo a pensare a cosa sarebbe accaduto se fossi stato
fidanzato, quali parole alate sarebbero state proferite al mio indirizzo. Ne elenco
alcune, fior da fiore: “Non mangiare ché ingrassi”; “Che t’importa di guardare
Spagna-Portogallo se sei italiano?”; “Carino, questo che tira le punizioni”; “Non
sudare ché dimagrisci”; “Ah, ma quindi continuano? Non finiva dopo novanta
minuti?”; “Se ti interessava la partita, perché ti sei addormentato?”; “Se
stavi dormendo, perché ti sei svegliato?”; “Alfano con uno stendipanni? Sei
sicuro?”.