Il diario intimo dell'Europeo
Martedì 19 giugno
h 20:45 Inghilterra-Ucraina
e Svezia-Francia a Pavia
La musica barocca colpisce ancora,, questa volta sotto forma
di conferenza musicologica su Niccolò Jommelli, alla quale devo partecipare per
forza sia perché mi hanno invitato espressamente sia perché si tiene nella
libreria in collaborazione con la quale abitualmente organizzo gli incontri
letterari con o senza Joe Lansdale, la quale libreria nella circostanza resterà
eccezionalmente aperta ben oltre l’eroismo dei suoi gestori. Resisto pertanto
alle sirene che all’orecchio mi sussurrano: “Inghilterra-Ucraina, Svezia-Francia…
sul letto, sul letto… in mutande, in mutande…”; esco e tiro dritto verso piazza
Vittoria stavolta non nella speranza di incontrare frotte di ucraine (le frotte
di inglesi, meglio evitarle) ma col consapevole obiettivo di dedicare l’intera
serata a Jommelli, del quale tutti sappiamo tutto tanto che non ne dirò parola.
Anche perché una volta arrivato in loco, fra una cosa e l’altra salutati gli
organizzatori e i librai, fatto un salto a riscontrare che al piano superiore
la saletta proprio vuota non è (nonostante la persistente assenza di ucraine),
ricordo all’improvviso che devo dire una cosetta al libraio di turno e due minuti
prima dell’inizio scendo alla cassa. Dico ciò che devo dire e to’, sarà un
segno del destino, sarà l’eterogenesi dei fini, fatto sta che nonostante l’argomento
sul quale avevo intavolato la conversazione non avesse niente a che spartire né
con il calcio né con l’Inghilterra né con l’Ucraina, tempo sei minuti e il libraio
e io stiamo guardando Inghilterra-Ucraina in diretta sul sito della Rai; anzi,
non contenti, la alterniamo con Svezia-Francia e grazie al suo ditino fatato
riusciamo anche a non perderci nessun goal, nemmeno quello dell’Ucraina che
noi, a Pavia, abbiamo visto mentre cinque arbitri, a Donetsk, no. Restiamo così
fino alle undici, quando a partita finita un po’ del pubblico comincia a
defluire nonostante che la conferenza vada ai supplementari.