mercoledì 4 agosto 2010

È stata l’estate di Gemma Gaetani, anche se non potete saperlo, e del suo Elogio del tradimento edito da Vallecchi col geniale sottotitolo “conquista, tradisci, nega!” – a mezza strada fra il “difendi, conserva, prega!” di Pasolini e il “produci, consuma, crepa!” che si legge ancora sui muri delle poche città convinte di essere rimaste agli anni ’70. Si tratta di un capolavoro in incognito, un volumetto preziosissimo che cela fra le sue pagine lievi verità insindacabili: contro gli omosessuali che “reclamano i diritti civili” invece del “diritto all’orgia in pubblico”; contro quelle che credono all’amore eterno e alla perfezione proprio fidanzato (uso il femminile perché lo fanno solo le donne; gli uomini fingono con classe), senza considerare che “nel momento in cui ci comportiamo come se il nostro partner fosse nostro Dio, prima di tutto contravveniamo a quel primo comandamento”; contro quelli che infiorano la sovrastruttura sentimentale dimenticando che “l’amore non è che una scusa per copulare” (lo dice anche Trilussa, che gode di una delle migliori piazze di Roma). Ma poiché chiaramente, se siete ammogliati o accoppiati, non potete dire in giro queste verità inconfutabili con altrettanta soave leggerezza, la stessa Gemma Gaetani vi dà il permesso di mentire, fingere, tradire dicendo che per voi e per voi soli è stata l’estate del Compendio di meccanica quantistica e geometria proiettiva astratta per principianti del dottor Eugene Brown Haan.

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