lunedì 23 gennaio 2012

Come sempre ogni quattro anni ci accorgiamo di non avere ancora scoperto del tutto l'America: gli analisti italiani ed europei pubblicano le loro brave previsioni sull'andamento delle elezioni presidenziali e nel giro di due o tre turni di primarie vengono spernacchiati. L'ultima era che Newt Gingrich non sarebbe riuscito a  impensierire Mitt Romney: quest'ultimo è così sfacciatamente impeccabile mentre Gingrich, oltre a sembrare la versione divertente di Benny Hill, è un insolente che ha abbandonato la moglie, per giunta ammalata, in favore dell'amante, per giunta bionda, dopo avere proposto alla prima un ménage à trois con la seconda. Come potrebbe mai un farabutto del genere porsi sullo stesso piano di un Obama, con la sua famiglia da Mulino Bianco, la moglie salutista, il cane sul biglietto di auguri natalizi e due deliziose figliuole che non vede l'ora di far abortire? E infatti Gingrich ha vinto le primarie repubblicane del South Carolina rimontando circa venti punti a Romney mentre questi puntava tutto sull'infingardaggine sentimentale del rivale. Da questo turno di primarie possiamo ricavare due insegnamenti. Il primo è che agli Americani interessa di più la politica che il letto; siamo noi che siamo rimasti fuori moda. Il secondo è che d'ora in poi le signore del South Carolina bene guarderanno con occhi ben diversi i propri mariti.