lunedì 10 maggio 2010
In Italia piove, in Inghilterra c’è il sole. Fra gli effetti del climate change annoveriamo anche le elezioni britanniche: per la prima volta le code sono state talmente lunghe da non consentire a tutti di votare, lo spoglio è andato avanti fino a metà della mattina dopo, i partiti hanno vinto tutti, anzi i partiti hanno tutti perso, in Parlamento finiscono perfino i verdi, il premier in carica s’è barricato a 10 Downing Street, le consultazioni fervono, vengono proposte le alleanze più improponibili, si conta e si riconta senza arrivare mai alla metà dei seggi più uno, la Regina tace ma non acconsente e noi possiamo prenderli per il culo chiedendoci se questa Gran Bretagna – così egocentrica, così squassata, così pittoresca – sia davvero un paese governabile o no.
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