venerdì 11 marzo 2011
Perfino da Brighton i miei informatori mi confermano che lo scorso 8 marzo, festa della donna e martedì grasso, in Inghilterra nessuno se n’è fregato né dell’una né dell’altra cosa. Non che me ne sia fregato anch’io: ma dovendo scegliere fra maschere e mimose, privilegio carnevale che pur essendo una festa pagana funge da sentinella al mercoledì delle ceneri; specie ora che per come viviamo è martedì grasso tutti i giorni, carnevale serve solo a tirarsi dietro la benedetta quaresima. Ma la festa della donna, dico io, a che serve? Si tira dietro solo orde di isteriche imbufalite, che s’offendono se non regali loro la famosa mimosa (perché così neghi la loro dignità femminile) e s’offendono ancor più se gliela regali (perché vuol dire che le tratti come se fossero delle donne). Da Brighton mi confermano che l’8 marzo è stata la festa dei pancakes, come in tutto il mondo anglosassone; la quale è una festa insensata ma almeno mangereccia, e non prevede l’utilizzo di retoriche mimose ma di ben più utili farina, latte, zucchero, uova e burro. Di mimose, a Oxford come a Brighton, nessuna traccia, nemmeno una pallina gialla. Propongo pertanto di cambiare la dicitura “giornata internazionale della donna” in un più veridico “giornata provinciale”.
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