venerdì 8 aprile 2011

Passi una volta, ma per due giorni di fila andando o tornando dal lavoro m’è capitato di incontrare il ministro britannico dell’università, il conservatore David Willetts, da tempo soprannominato “Two Brains” ovvero “Due Cervelli” anche se i giornali radicali insistono nel chiedere un riconteggio. Di sicuro aveva two dogs, ovvero due cani, che stava portando a pisciare nei campi vicino a casa mia (dovete sapere che abito ai confini della civiltà); indossava una camicia – sempre la stessa – che io avrei avuto vergogna a mostrare pur disponendo di un cervello solo e ha messo in atto un significativo gioco di sguardi quando mi ha incrociato: il primo giorno, alle cinque e mezza del pomeriggio, mi ha scrutato per capire se veramente ero convinto di averlo riconosciuto pur in un contesto incongruo (mica vive a Oxford, Willetts, era lì di passaggio per il Literary Festival); il secondo giorno, alle otto e quaranta del mattino, mi ha riconosciuto lui e ha prontamente distolto lo sguardo. Ciò ha rovinato i piani di mia madre, secondo la quale io avrei dovuto cogliere l’occasione – se non la prima quanto meno la seconda – per presentarmi al ministro e spiegargli chi sono. Ciò l’avrebbe portato, prosegue implicitamente il ragionamento di mia madre, a offrirmi un contratto vitalizio in una facoltà a mia scelta di una qualsiasi università britannica; ciò avrebbe potuto portarlo, sempre secondo il ragionamento di cui sopra, addirittura a nominarmi segretario del suo gabinetto. Macché: poiché Willetts è stato timido, ed è letteralmente scappato via coi cani, non sono stato in grado di accalappiarlo; peccato poiché secondo mia madre (anche se non me l’ha detto esplicitamente), se mi fossi presentato, come minimo Willetts appena tornato a Londra avrebbe citofonato a David Cameron e si sarebbe dimesso irrevocabilmente imponendo che il suo posto venisse consegnato a me.

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