martedì 27 settembre 2011
Io non ho molta dimestichezza con l'Oriente e non so come rivolgermi al signore col lenzuolo in testa che governa più o meno assolutisticamente sull'Arabia Saudita; non so se dargli del lei, del voi, del loro; non so se chiamarlo Maestà, Serenità, Eminenza, Lup. Mann., Ragioniere, Sultano, Pascià, Gran Visir; non so se sia più educato parlargli per interposta persona rivolgendomi al suo segretario o al suo ciambellano; non so nemmeno in che lingua esporgli il mio pensiero e non sono affatto sicuro che vorrà prestarmi ascolto. Comunque. Visto che ha voluto mostrarsi al passo coi tempi moderni concedendo pian pianino alle donne l'elettorato attivo e passivo, gli propongo di sorbirsi un paio di dibattiti fra Rosy Bindi e Daniela Santanché, di spulciare qualche proposta di legge di Mara Carfagna, di scandagliare le ragioni che spingono Ségolène Royal a candidarsi contro il suo ex simil-marito, di seguire l'astringente logica con la quale sul Guardian di oggi Yvette Cooper (ministro ombra degli Affari Interni) spiega che la politica di Conservatori e LibDem è dannosa per le signore le quali devono quindi votare in massa per i Laburisti. Dopo di che, se volesse dimostrarsi già al passo coi tempi futuri, almeno l'elettorato passivo potrebbe revocarlo nel nome di Dio clemente e misericordioso.