Non so se il nuovo inserto culturale del Corriere della Sera abbia una versione elettronica per tavoletta o superfonino. Spero di no. Se ce l'avesse, ci si sarebbe persi un paio di graffianti ironie (volute o meno) nell'impaginazione de La Lettura #7, di domenica scorsa. L'intera pagina 12 era stata acquistata dalla Mondadori per celebrare "le suggestioni della natura, le vibrazioni dell'anima, il mondo di Mauro Corona"; l'irsutissimo volto del'autore appariva da una sfumatura del nero che faceva da sfondo alle copertine dei suoi libri, disposte in dimensione crescente fino a giungere all'ultimissimo e nuovo il cui lancio era: "La ferocia delle montagne. La dolcezza di un amore impossibile". Bene. Se non che sulla gemella pagina 13 campeggiava il titolo "I furbetti della narrativa" e si poteva leggere la seguente dichiarazione di Massimo Onofri: "Penso a uno come Mauro Corona, dove l'ombra del personaggio si proietta sull'autore, per cui piace per ciò che scrive, ma anche perché è un po' boscaiolo". Onofri argomenta che in casi del genere più che di "furbizia" bisognerebbe parlare di "mistificazione" editoriale. Ecco una bella pagina pubblicitaria sprecata, povera Mondadori; o almeno lo sarebbe, se buona parte degli italiani prendesse in mano gli inserti culturali per leggerli anziché per guardare le figure. Seguitiamo. A pagina 16 si riferisce che nel 1996 Mario Vargas Llosa firmò la prefazione di "uno sciocchezzaio della sinistra filocastrista" che si intitolava Manual del perfecto idiota latinoamericano. A pie' della stessa pagina la recidiva Mondadori ha piazzato una multicolore propaganda del nuovo libro di Federico Rampini: titolo, "Alla mia Sinistra"; lancio, "Lettera aperta a tutti quelli che vogliono sognare insieme a me". Non so se sia perfecto ma, a giudicare dall'espressione dell'autore in foto, parrebbe sulla buona strada.