Cos’hanno in comune Giorgio Napolitano, Elsa Fornero, Aung San Suu Kyi, Maurizio Lupi e Giorgione Chinaglia? Indubbiamente, sono tutti bipedi; però la risposta esatta è che si spartiscono l’iconografia di questa prima pagina del Secolo ricca di fotografie. La più grande è dedicata a Napolitano: si mangia quasi metà dello spazio e l’inserimento del titolo nel campo della foto ricorda – nessuna intenzione polemica in questo, è solo un dato di fatto – il Manifesto degli anni ’90. Furba l’idea di titolare con una dichiarazione a prima vista sconcertante del Presidente, ma l’effetto di straniamento risulta troppo carico perché oltre alle necessarie virgolette le sue parole vengono riportate con un superfluo corsivo e una barocca sottolineatura.
Oggi su Qwerty si recensisce il Secolo d'Italia. Sì, esiste ancora.