mercoledì 2 maggio 2012

Roberto Saviano, che si è creato una carriera letteraria basata anzitutto sulla mitologia (non si sa quanto fondata) del savianicidio, ha finalmente compiuto il dovere di uno scrittore, ossia inventare - o scovare - una parola nuova. Su twitter ha notato che dall'inizio del 2012 non so quante donne sono state ammazzate dal proprio fidanzato o marito o amante e ha chiamato questo fenomeno "femminicidio". Purtroppo però ha anteposto alla parola un cancelletto (per i non addetti ai lavori, quelli che magari hanno altro da fare in luogo di blaterare su twitter: #) che l'ha trasformata in hashtag, ossia (sempre per i non addetti ai lavori, quelli che magari hanno una vita vera che non si svolge interamente su un computer) in un tema caldo del quale possono discutere tutti quelli che su twitter scrivono la stessa parola preceduta dallo stesso cancelletto: #femminicidio. Una parola col cancelletto davanti è come un nome con alla fine il cerchietto del marchio registrato, un po' come il Garibaldi® della pubblicità con Neri Marcorè: smette di essere una parola (o un nome) e diventa una categoria di pensiero vendibile a tutti quelli che si sentono in dovere di pensare alla stessa maniera di Saviano. Uno scrittore che marchia col cancelletto il proprio neologismo commette pensiericidio e non merita lettori ma pecore; buon per lui, perché le pecore sono e saranno sempre più dei lettori. Col cancelletto davanti alla parola Saviano le ha messo un lucchetto che di fatto impedisce che qualcuno salti su e dica: ma perché "femminicidio"? queste signore sono state uccise in quanto mogli fidanzate o amanti di qualcuno e non in quanto femmine, quindi non sarebbe stato meglio "partnericidio" o "compagnicidio" visto che la categoria dell'"uxoricidio" sta inevitabilmente passando di moda insieme a qualsiasi termine che veicoli o suggerisca l'idea desueta di famiglia? soprattutto, se si fosse trattato effettivamente di "femminicidio", perché i mariti fidanzati e amanti di queste signore non sono scesi in strada a sparare all'impazzata a chiunque facesse mostra di essere dotata di cromosoma XX, limitandosi invece ad accanirsi con la persona con cui condividevano il sentimento? non li avrà forse spinti a comportarsi così qualche ragione personale che nulla ha a che vedere con il sesso della vittima, ma semplicemente col fatto che la vittima fosse la loro moglie o fidanzata o amante? non si sarebbero comportati alla stessa stregua se fossero stati insieme a un efebo, a un dromedario o a un comodino? o nella fattispecie si sarebbe trattato di #efebicidio, #dromedaricidio e #comodinicidio? Niente da fare, non si può dire, mi vergogno anzi che qualcuno abbia anche solo pensato di farlo. Anche perché nel tempo che qualcuno avrebbe impiegato a formulare tale sestuplice domanda l'opinione pubblica già si sarebbe spostata sul preoccupante fenomeno del canicidio, grazie agli eroi che hanno fatto irruzione in non so che laboratorio per sottrarre a morte sicura dei beagle che altrimenti sarebbero stati usati come cavie per non so quali cure. Bene, bravi, bis, hanno ragione da vendere: non ci si comporta così coi poveri cani innocenti, mica si può pretendere che dei quadrupedi muoiano per la sola eventualità di salvare vite umane in un futuro ipotetico; non si può sempre sacrificare l'uovo oggi per la gallina domani, macchiandosi reiteratamente di ovicidio; non ci si può nascondere dietro la scusa della ricerca medica per esercitare il piacere di accanirsi contro un cane e perseguitare tramite esso l'intera razza canina; se così fosse, con chi parlerebbero le zitelle quando cala la tristezza vespertina? se così fosse, a chi ci ridurremmo a dare i nostri avanzi? ai poveri? e dove andremmo a finire di questo passo, a dare ragione ai passanti sbranati nottetempo dai randagi? Ecco, io non so voi ma mi sento molto consolato dalla consapevolezza che esistano Saviano e il femminicidio, i liberatori dei beagle e il canicidio, perché altrimenti c'è il rischio che qualche testa calda, a furia di sentirsi dire che in Nigeria la setta islamica Boko Haram (che significa più o meno "Ovest cacca") di tanto in tanto fa saltare qualche chiesa e schiattare cristiani a decine o ventine per il solo fatto che sono cristiani, potrebbe perdere il senso delle proporzioni, dimenticare quali sono le priorità della nostra civiltà, ritenere che veramente qualcuno possa ammazzare qualcun altro solo perché appartenente a una religione diversa e mettersi a parlare di cristianicidio senza il previo permesso di Saviano.