martedì 22 maggio 2012

Un po' di conti. L'Italia, in quanto nazione una (1) e indivisibile, è dotata di numero un (1) primo ministro, indivisibile pure lui: si chiama Mario Monti. Questi presiede un governo sostenuto da tutti i partiti rappresentati in parlamento a eccezione di due (2): in ordine alfabetico, l'Italia dei Valori e la Lega Nord. Al di fuori del parlamento, le forze più ostili al governo Monti sono ancora due (2): in ordine alfabetico, il Movimento a Cinque (5) Stelle e la Sinistra Ecologia e Libertà. Complessivamente, si può dedurre che i principali partiti di opposizione in Italia siano quattro (4). Le quattro (4) città principali in cui si è votato durante questa tornata di elezioni amministrative sono state, sempre in ordine alfabetico, Genova, Palermo, Parma e Verona. In queste (4) città hanno rispettivamente vinto i candidati di Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Movimento a Cinque Stelle e Lega Nord, che per una curiosa coincidenza capitano essere appunto i quattro (4) partiti di opposizione al governo Monti. Si può anche effettuare la prova inversa, partendo dal computo delle principali città chiamate alle urne e arrivando al novero dei partiti d'opposizione su scala nazionale. Cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia: ieri sera, oltre ad Angelino Alfano, avrebbe dovuto sentirsi in dovere di dimettersi qualcun altro.