Meno male che è esploso lo scandalo Prism, altrimenti c'era il rischio che in questi giorni il Guardian puntasse su uno scoop letterario politically correct: la scoperta che nell'editoria vige la regola non scritta che "boys do boys and girls do girls", ossia un complotto fra tutte le redazioni britanniche acciocché i libri di autori maschi siano recensiti da maschi e quelli delle autrici invece da donne. Tre dettagliate pagine dell'inserto culturale del sabato spiegano che, a seguito di questa scelta, si finisce per recensire meno libri di autrici per carenza di giornaliste e per non pubblicare abbastanza recensioni di giornaliste per carenza di autrici.
Sul Foglio in edicola oggi faccio a pezzettini l'inchiesta del Guardian sul critical gap, l'ultima boiata delle quote rosa dalla quale si evince fra l'altro che in fin dei conti l'autrice di Harry Potter non è una donna.