lunedì 14 aprile 2014

Sul sito di Tempi trovate le istruzioni su tutto quello che c'è da fare in politica in materia di voto animale, animalista e animalesco:

Nel quadro del tentativo generalizzato di trasformare l’arco costituzionale in arca di Noè, offro anch’io un contributo all’adeguata valorizzazione del ruolo politico dei nostri amici animali. Incombono le elezioni europee, che chiameranno alle urne circa venti milioni di italiani proprietari di bestiole che li riempiono di affetto, li consolano, li leccano, li graffiano, li mordono, li fanno uscire alle quattro del mattino per la pipì, li impoveriscono col racket dei croccantini, li costringono a trascorrere buona parte del tempo libero a lanciare palline sbavate e li commuovono rosicchiando ogni giorno capi pregiati di abbigliamento e imprescindibili documenti di lavoro. È giunta l’ora di ricambiare e il Dudù Act potrebbe non essere sufficiente.

Altro che Lista Tsipras, votate Forza Gatto se siete state femministe, se siete state comuniste, se siete state giovani e belle e avete sprecato la vostra età migliore a questionare coi maschi anziché a farvene amare: adesso l’unica creatura di genere opposto che vi sopporti è una massa di pelo caudata che vi sale sul letto mentre dormite e che per evitare equivoci avete fatto castrare. Lo trattate come il marito che non avete voluto avere e come il figlio che avete sempre sognato di abortire ma non illudetevi: è lì perché affezionato alla casa, non a voi.

Se invece vi sembra che la Lega Nord si sia imborghesita e non stia facendo abbastanza per risolvere la questione degli immigrati, è ora che vi federiate nella lista Forza Maiale. Emuli di Marine Le Pen, potrete conquistare le amministrazioni comunali e imporre che il sacro porco venga servito nelle mense scolastiche, costringendo così i piccoli musulmani a una scelta drastica: o morire di fame o convertirsi. Potrete infilare il guinzaglio a un verro e portarlo a spasso sulle aree lottizzate per la costruzione di avveniristiche moschee; potete infilare la maschera suina nelle feste organizzate dagli enti locali e poi farvele rimborsare; potete anche, se avete sense of humour, chiedere in usufrutto la sede di via della Scrofa a ciò che resta di Alleanza Nazionale: tanto, vista l’aria che tira, non le serve più. (Forza Maiale è disponibile anche nella versione per giovani conservatori: Forza Porcellum).

Ma se non siete un partito e non siete una casta, se siete cittadini punto e basta, è pronto per voi Forza Microbo, il movimento nato per dare rappresentanza politica agli organismi non visibili a occhio nudo favorendo la loro partecipazione diretta alla vita istituzionale. Scopo del voto a Forza Microbo sarà fare sì che i palazzi del potere vengano intaccati da un elevato numero di microrganismi i quali ne fiacchino la costituzione rendendoli incapaci di combinare alcunché per anni e anni. Onde assicurare la trasparenza delle scelte politiche operate dai microbi è già stato predisposto un accurato sistema di microscopi direttamente controllabile online da chiunque non abbia una laurea in medicina o biologia e non sia in grado di leggere un vetrino. I microbi si raduneranno periodicamente in manifestazioni nazionali detti Epi-day-mie e, poiché un microbo vale un microbo, ciascuno di loro occuperà il proprio scranno esclusivamente in qualità di portavoce con vincolo di mandato, lasciando poi il posto a un altro microbo al termine della legislatura e tornando a svolgere la propria normale attività non visibile a occhio nudo.

Per un populismo più leggero, d’intrattenimento, sarà invece il caso di scegliere Forza Foca, ideato da Fabrizio Bracconeri per rifondare una destra al passo coi tempi, radicale e audace esattamente come i B-movie degli anni ’80; per ultimare la sostituzione della medicina con la stregoneria, è tempo di votare Forza Beagle. Se invece siete stanchi di queste boutade provocatorie, avanzo una proposta concreta: anziché limitarci a ricambiare l’affetto che gli animali ci donano ogni giorno, perché non tagliare la testa al toro, no, scusate, perché non afferrare il toro per le corna, no, scusate, perché non lasciar perdere il toro e affrontare la questione di petto dotando anche gli animali del diritto di voto?

In fin dei conti il Trattato di Lisbona formalizza che gli animali sono esseri senzienti esattamente come i greci che votano Alba Dorata; l’impronta di una zampa è, in definitiva, un segno più complesso di quello – già difficoltoso per molti esseri umani – di tracciare una croce. Inoltre, una volta conquistato anche l’elettorato passivo, gli animali potranno ricambiare l’affetto di cui li colmano i loro amici uomini emanando una legislazione che supporti finalmente i cinquantenni disoccupati, i mariti divorziati, i bambini indifesi, le famiglie numerose, i maschi che vogliono continuare a sposare le femmine, i poveri, gli umili, i sofferenti. Pensiamoci. Io intanto, per il niente che vale, annuncio sin d’ora il mio pieno e incondizionato sostegno a Forza Cavallo: crudo, macinato, pestato, con un filo d’olio e magari pepe rosa.