martedì 3 giugno 2014
Scusate, ma è proprio necessario cambiare? Io non risiedo a Pavia quindi non posso votare alle comunali; fatto sta che vivo qui dunque di tanto in tanto faccio due passi e m'imbatto nelle pubblicità elettorali. Ha iniziato presumo il sindaco in carica, Alessandro Cattaneo, scegliendo come slogan "Il cambiamento continua": come a dire che i pavesi avevano già cambiato eleggendolo cinque anni fa e che adesso, trovandosi avanti col programma, per garantire il cambiamento devono evitare di cambiarlo di nuovo. Lo ha inseguito il rivale, Massimo De Paoli, che ha rilanciato con un "Cambiamo davvero" che suona poco originale se non un po' piccato: come a dire che i pavesi credono di avere iniziato a cambiare eleggendo il sindaco cinque anni fa ma potranno cambiare davvero solo se adesso lo cambiano con un altro che è più cambiatore di lui: mi domando se per eccesso di zelo finirà per cambiare i versi dei sensi unici, il corso del Ticino, l'utilizzo delle chiese, i nomi dei collegi, l'attività dell'Università. "Cambiamo sul serio" è stato invece lo slogan lievemente minaccioso del candidato sindaco di Scelta Civica, movimento noto per fare della mestizia la propria ragion d'essere: come a dire che, se anche i pavesi decidessero di cambiare il cambiatore cambiandolo con uno più cambiatore di lui, rischierebbero di cambiare in senso ridanciano e non si assicurerebbero un cambiamento sobrio, professionale, accigliato, con il divieto di accedere all'Università per gli studenti, la trasformazione dei collegi in alberghi a tre stelle, la chiusura delle chiese se non per dire Messa, il congelamento del corso del Ticino e la trasformazione dei sensi unici in piazzole di sosta. Comunque vada, domenica si cambia. Tutto questo in una città in cui la via più importante si chiama Strada Nuova perché è stata costruita nel 1359.