domenica 31 gennaio 2010

La soppressione del posticipo

(Gurrado per Quasi Rete, nell'ambito dell'esperimento di scrittura collettiva 2010 l'anno che verrà)

Massimo De Luca ha quel consueto incedere elgante, sia quando parla sia quando cammina su e giù per lo studio de La Domenica Sportiva, che a Collovati e Bagni risulta oggettivamente difficile concepire che abbia partorito un’idea così machiavellica e che ne stia parlando seriamente a pochi minuti dall’apertura della puntata del 31 gennaio. “Dunque, in attesa che finisca il posticipo apriamo con un bel servizio su Cagliari-Fiorentina, le squadre che dominarono il campionato quarant’anni fa, i toscani nel 1969 e i sardi nel 1970. Poi la solita scaletta: Milan-Livorno, Roma-Siena, Sampdoria-Atalanta, il caso Cassano, qualche riflessione sull’opportunità di rinviare per neve Parma-Inter e un vecchio servizio di Saverio Montingelli sulle più spettacolari partite giocate su un manto bianco con pallone fosforescente. Dopo di che la moviola…”.

A questo punto Teo Teocoli dà voce a quello che il resto dello studio sta pensando: “De Luca, ma sei in andropausa? Il servizio su Juventus-Lazio lo mandiamo domani mattina?”. Collovati e Bagni annuiscono; De Luca aggira il loro divano e si protende alle loro spalle appoggiando le mani allo schienale: “Niente servizio, niente Juventus-Lazio, niente più posticipo né oggi né mai. Già sono riuscito a eliminare i ripetitivi servizi sugli anticipi del sabato facendo vedere soltanto la sequenza dei goal. Ora è la volta del posticipo. A calcio si gioca di domenica pomeriggio.” Collovati affila le erre e protesta: “Ma come sarebbe a dire, niente posticipo? E io e Bagni di cosa parliamo, di chiacchiere?”. “Parlate di quello che vi pare, basta che non citiate Juventus-Lazio nemmeno per sbaglio. E questo ovviamente vale anche per le settimane a venire, non si dice una parola su tutte le partite giocate fuori orario. Regia? Mi mandi la schermata della classifica? Ecco, togliete a Napoli e Genoa il punto conquistato ieri e togliete pure i tre punti vinti dal Bari sul Palermo. Poi andate a ritroso e togliete tutti i punti indebitamente distribuiti nel giorno sbagliato o a orari improponibili.”

Bagni ride. “Niente da ridere, Salvatore, al netto di tutti gli anticipi e posticipi risulterà la vera classifica della Serie A, quella delle partite in contemporanea e senza il vantaggio di sapere i risultati altrui o lo svantaggio di far sapere il proprio agli altri. A furia di non parlarne, a furia di non prenderlo in considerazione, il posticipo perderà progressivamente la sua presa sul pubblico e tornerà a essere quello che ci sembrava all’inizio: vi ricordate come reagiste quando sapeste che il 29 agosto 1993 Lazio-Foggia si sarebbe giocata alle venti e trenta? Si disse che era una stranezza e non sarebbe durata un mese. Ma se ci fossimo rifiutati allora di omologare quello 0-0 francamente moscio, se avessimo negato il punto in classifica a entrambe le compagini, il posticipo sarebbe rimasto nell’empireo degli esperimenti capricciosi e non ci troveremmo di fronte alla prospettiva di partite giocate all’ora di pranzo, di venerdì mattina o di lunedì notte. Noi ci chiamiamo La Domenica Sportiva, mica La Settimana Enigmistica. Se non parliamo del posticipo, domani non ne parleranno i giornali e non ne parlerà la gente. Così riguadagniamo la nostra centralità e abbiamo anche più tempo per parlare di sci, tennis e ciclismo.”

Daniele Tombolini, fino ad allora impegnato a misurarsi una nuova giacca a rombi fucsia, prende alfine la parola per esprimere un’obiezione di stampo pratico: “E dell’analisi tecnica di Adriano Bacconi che ne facciamo?”. Una luce diversa brilla negli occhi di Massimo De Luca; sembra che non stia più indossando i nuovi occhiali rettangolari iperfashion ma gli occhialoni che gli coprivano mezzo volto quando fu nominato erede di Roberto Bortoluzzi e coordinò le radiocronache delle partite ogni domenica pomeriggio dal 1987 al 1992.

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