(Gurrado per Quasi Rete, nell'ambito dell'esperimento di scrittura collettiva 2010 l'anno che verrà)
Massimo De Luca ha quel consueto incedere elgante, sia quando parla sia quando cammina su e giù per lo studio de La Domenica Sportiva, che a Collovati e Bagni risulta oggettivamente difficile concepire che abbia partorito un’idea così machiavellica e che ne stia parlando seriamente a pochi minuti dall’apertura della puntata del 31 gennaio. “Dunque, in attesa che finisca il posticipo apriamo con un bel servizio su Cagliari-Fiorentina, le squadre che dominarono il campionato quarant’anni fa, i toscani nel 1969 e i sardi nel 1970. Poi la solita scaletta: Milan-Livorno, Roma-Siena, Sampdoria-Atalanta, il caso Cassano, qualche riflessione sull’opportunità di rinviare per neve Parma-Inter e un vecchio servizio di Saverio Montingelli sulle più spettacolari partite giocate su un manto bianco con pallone fosforescente. Dopo di che la moviola…”.
A questo punto Teo Teocoli dà voce a quello che il resto dello studio sta pensando: “De Luca, ma sei in andropausa? Il servizio su Juventus-Lazio lo mandiamo domani mattina?”. Collovati e Bagni annuiscono; De Luca aggira il loro divano e si protende alle loro spalle appoggiando le mani allo schienale: “Niente servizio, niente Juventus-Lazio, niente più posticipo né oggi né mai. Già sono riuscito a eliminare i ripetitivi servizi sugli anticipi del sabato facendo vedere soltanto la sequenza dei goal. Ora è la volta del posticipo. A calcio si gioca di domenica pomeriggio.” Collovati affila le erre e protesta: “Ma come sarebbe a dire, niente posticipo? E io e Bagni di cosa parliamo, di chiacchiere?”. “Parlate di quello che vi pare, basta che non citiate Juventus-Lazio nemmeno per sbaglio. E questo ovviamente vale anche per le settimane a venire, non si dice una parola su tutte le partite giocate fuori orario. Regia? Mi mandi la schermata della classifica? Ecco, togliete a Napoli e Genoa il punto conquistato ieri e togliete pure i tre punti vinti dal Bari sul Palermo. Poi andate a ritroso e togliete tutti i punti indebitamente distribuiti nel giorno sbagliato o a orari improponibili.”
Bagni ride. “Niente da ridere, Salvatore, al netto di tutti gli anticipi e posticipi risulterà la vera classifica della Serie A, quella delle partite in contemporanea e senza il vantaggio di sapere i risultati altrui o lo svantaggio di far sapere il proprio agli altri. A furia di non parlarne, a furia di non prenderlo in considerazione, il posticipo perderà progressivamente la sua presa sul pubblico e tornerà a essere quello che ci sembrava all’inizio: vi ricordate come reagiste quando sapeste che il 29 agosto 1993 Lazio-Foggia si sarebbe giocata alle venti e trenta? Si disse che era una stranezza e non sarebbe durata un mese. Ma se ci fossimo rifiutati allora di omologare quello 0-0 francamente moscio, se avessimo negato il punto in classifica a entrambe le compagini, il posticipo sarebbe rimasto nell’empireo degli esperimenti capricciosi e non ci troveremmo di fronte alla prospettiva di partite giocate all’ora di pranzo, di venerdì mattina o di lunedì notte. Noi ci chiamiamo La Domenica Sportiva, mica La Settimana Enigmistica. Se non parliamo del posticipo, domani non ne parleranno i giornali e non ne parlerà la gente. Così riguadagniamo la nostra centralità e abbiamo anche più tempo per parlare di sci, tennis e ciclismo.”
Daniele Tombolini, fino ad allora impegnato a misurarsi una nuova giacca a rombi fucsia, prende alfine la parola per esprimere un’obiezione di stampo pratico: “E dell’analisi tecnica di Adriano Bacconi che ne facciamo?”. Una luce diversa brilla negli occhi di Massimo De Luca; sembra che non stia più indossando i nuovi occhiali rettangolari iperfashion ma gli occhialoni che gli coprivano mezzo volto quando fu nominato erede di Roberto Bortoluzzi e coordinò le radiocronache delle partite ogni domenica pomeriggio dal 1987 al 1992.
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