martedì 2 febbraio 2010

Candelora

L'Epifania tutte le feste porta via solo per i neopagani che credono alla Befana ma non in Gesù Cristo. Le feste della natività proseguono fino ad oggi, giorno in cui si celebra la Presentazione al Tempio (per certi versi, l'esordio pubblico di Gesù Bambino) e quindi si va in chiesa a fare la processione fra le navate portando in mano ognuno una candela da riportare poi a casa e conservare a mo' di protezione il resto dell'anno. Io ovviamente non posso andare da nessuna parte, senza considerare che ho seri dubbi che in Inghilterra facciano davvero la processione con le candele (per questioni etiche connesse al riscaldamento globale) e che comunque all'ultima festa di precetto in cui ho tentato di andare a lavorare ho fatto la fine che ho fatto, quindi meglio evitare rischi e star chiuso in casa incollato al divano con le zampe posate su due cuscini.

Parliamo d'altro. I più morbosi di voi avranno notato che ieri sera è brevemente apparsa qui di fianco, sotto la dicitura "sul comodino", la copertina dell'ultimo romanzo di Nick Hornby, repentinamente sostituita stamattina da quella di un'edizione inglese dell'Ulisse. Non significa che ho letto Hornby stanotte (stavo dormendo, una volta tanto); è successo che mi sono svegliato ricordandomi che oggi è la Candelora e che in tal caso è anche l'anniversario della nascita di Joyce. Da qualche parte al piano di sopra avevo questa edizione dell'Ulisse - e che edizione, è la ristampa anastatica di quella pubblicata a Parigi il 2 febbraio 1922, giorno del quarantesimo compleanno di Joyce ed esattamente ottantotto anni fa. L'editore era Shakespeare & Co., una minuscola libreria in riva alla Senna che ho visitato - o meglio ho trovato per caso - l'ultima volta che sono stato a Parigi. Insomma mi son detto che se c'era un giorno per ricominciare a rileggerlo, e tanto più in quest'edizione, era evidentemente oggi. Io sono una persona che ha in mente gerarchie ben chiare: continuo a credere che andare a Messa sia più utile che andare in ufficio e di conseguenza ritengo che Joyce sia meglio di Hornby.

In realtà le feste non finiscono nemmeno oggi poiché domani ci sarebbe San Biagio, con annessa benedizione delle gole (una ciascuno), ma è un altro discorso.

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