lunedì 29 febbraio 2016

Oggi è il 29 febbraio. In condizioni normali non ce ne fregherebbe nulla, ma nello stato di minorità in cui ci tiene Facebook anche il giorno in più di un anno bisestile diventa un evento. Spiego perché su Bandiera bianca, la mia rubrica online sul Foglio.

venerdì 26 febbraio 2016

Le unioni civili sono il solito pastrocchio compromissorio all'italiana, pertanto oggi lancio un'idea più drastica e onesta: è tempo di abolire il matrimonio, ormai ridotto a specchio del romanticismo ossia dell'egoismo più compiaciuto. Sul Foglio in edicola oggi (e anche online) spiego perché si tratta di una proposta profondamente cattolica.

Invece la puntata di Bandiera bianca, sul Foglio online, oggi è dedicata alla scelta di Harvard che non chiamerà più Master i rettori dei collegi per via delle implicazioni razziste del termine. Scoprite quali.

giovedì 25 febbraio 2016

Dicono che gli anni '80 sono stati l'inizio della barbarie (s'intitola così il nuovo saggio Laterza di Paolo Morando) ma grazie ai paninari sono stati un decennio in cui s'inventavano delle gran parole. Sul Foglio online spiego perché gli anni '80 erano petalosi.

Invece la nuova puntata di Bandiera bianca, sempre sul Foglio online, citando Balzac e domandandosi se le unioni civili avranno le rotelle vi spiega perché non sarà l'obbligo di fedeltà a legare qualcuno a voi.

mercoledì 24 febbraio 2016

Repubblica è un giornale paginoso quindi ogni tanto può sfuggire qualche dettaglio, ad esempio pubblicare dopo un mese lo stesso articolo di Rodotà. Sul Foglio online spiego perché l'hanno fatto nella nuova puntata di Bandiera bianca. 

martedì 23 febbraio 2016

Il Grande Fratello col turbante. Sul Foglio in edicola oggi trovate un'anticipazione (con mio commento) da 2084. La fine del mondo, il romanzo di Boualem Sansal che in Francia è stato un caso, che secondo Houellebecq descrive l'islamizzazione meglio di tutti, e che da noi verrà pubblicato dopodomani da Neri Pozza.

Sul Foglio online invece la dodicesima puntata di Bandiera bianca rende doveroso omaggio a Umberto Eco: la notizia della sua morte è fortemente esagerata?

lunedì 22 febbraio 2016

Quattrocento intellettuali hanno firmato un appello in favore delle unioni civili senza accorgersi di un dettaglio per cui sarebbe stato sufficiente un numero inferiore di occhi. Lo svelo nella nuova puntata di Bandiera bianca, ogni giorno sul sito del Foglio.

venerdì 19 febbraio 2016

Evviva, hanno inventato l'ennesima app per condividere le proprie letture mentre l'Italia brulica di circoli di lettori. Ma io leggo per evitare la gente, non per frequentarla. Ne parlo sul Foglio online, nella decima puntata di Bandiera bianca.

giovedì 18 febbraio 2016

Buonasera, sono un pinguino. In esclusiva sul sito del Foglio, nella nona puntata di Bandiera bianca, racconto cosa si sono detti il pennuto e il Patriarca di tutte le Russie, sua beatitudine Kirill, nell'incontro informale nella stazione antartica di Bellingshausen.

mercoledì 17 febbraio 2016

Voi pensate che sia la giornata mondiale del gatto, così come ieri pensavate che fosse la giornata del canguro. Sul Foglio online spiego la stretta connessione fra felini e unioni civili nell'ottava puntata di Bandiera bianca.

martedì 16 febbraio 2016

"Chi parlerà per l'Inghilterra?" chiede il Daily Mail con una prima pagina epocale, suggerendo neanche tanto larvatamente con una citazione un mezzo parallelismo fra l'Unione Europea e i nazisti. Ma la vera domanda è su cosa sia oggi l'Inghilterra, e la risposta sta dividendo i laburisti. Sul sito del Foglio un breve approfondimento della situazione.

E c'è anche la settima puntata di Bandiera bianca, la rubrica che oggi affronta la questione dei cadaveri rinchiusi nelle caffettiere.

lunedì 15 febbraio 2016

Tre donne mi hanno spiegato il tramonto dell'Occidente: una col carnevale, una con San Valentino e una con il capodanno cinese. Racconto il fine settimana più funesto del tramonto dell'Occidente (Sanremo a parte) nella sesta puntata di Bandiera bianca, sul Foglio online.

sabato 13 febbraio 2016

Sul Foglio in edicola per tutto il fine settimana trovate un bel paginone in cui Eric-Emmanuel Schmitt (per gentile concessione delle Edizioni e/o) racconta la propria conversione dopo averla custodita in silenzio per un quarto di secolo, con un mio commento al suo nuovissimo libro La notte di fuoco.

venerdì 12 febbraio 2016

Darwin è una religione. Sul Foglio in edicola oggi, la storia della maestra inglese perseguitata per avere sostenuto che l'evoluzionismo è una teoria (più alcune domande sulle banconote da dieci sterline e sul teorema di Pitagora).
Per cinque giorni interi, Sanremo ci mente sempre. Spiego perché (c'entra anche Nietzsche) nella quarta puntata di Bandiera bianca, ogni giorno sul sito del Foglio.

mercoledì 10 febbraio 2016

C'è una suora favorevole alle unioni civili e alla stepchild adoption: ovviamente Repubblica l'ha intervistata, non poteva farsi sfuggire una monaca di Troia. Sul Foglio online, la terza puntata della mia rubrica Bandiera bianca.

martedì 9 febbraio 2016

Che cosa ha detto davvero oggi il Papa riguardo alla confessione, al perdono e alla bastonatura dei peccatori? La risposta è nella seconda puntata di Bandiera bianca, la mia rubrica quotidiana sul sito del Foglio.
Immaginate di essere un romanziere ebreo, probabilmente il miglior romanziere ebreo vivente della vostra nazione, che per inciso è la stessa nazione di Shakespeare. Un editore vi contatta per farvi partecipare a una collana di riscritture di opere del Bardo e voi scegliete l'Amleto se non che l'editore vi dice, in sostanza, che essendo un romanziere ebreo vi tocca per forza Il mercante di Venezia. Sul Foglio in edicola oggi racconto la storia dello Shylock di Howard Jacobson e di come è riuscito a non trasformare un dramma contro gli ebrei in un romanzo a favore degli ebrei.

lunedì 8 febbraio 2016

È nata Bandiera bianca, la mia rubrica sul Foglio online (con meravigliosa illustrazione apposita di Vincino). Si parte da Sanremo e dalla guerra d'indipendenza. Si continua tutti i giorni feriali.


sabato 6 febbraio 2016

Su Pagina 99, il quotidiano del weekend in edicola ogni sabato, c’è una peculiare rubrica di enigmistica in cui i traduttori di Finnegans Wake, Enrico Terrinoni e Fabio Pedone, chiedono ai lettori di tradurre grossomodo in italiano, individualmente e insindacabilmente, tre righe del capolavoro estremo di James Joyce, che dal 1939 aspetta di essere completato nella nostra lingua (la Mondadori ce la sta facendo, per fortuna, con un’edizione epica). La scorsa settimana il passo prescelto era:
Pity poor whitehoath! Dear gone mummeries, goby! Tell the woyld I have lived true thousand hells. […] Pity poor Haveth Childers Everywhere with Mudder! (535.27-28 e 34-35)

L’ho tradotto io. Il risultato, che trovate anche in edicola, denota un certo ritmo:
Compartite un po’ verissimo testecandido inguaildato! O scarsa pietà con cavilli antiqui, parola mima, mammificati a celtinaia. Trivelate al mondo li veri infermi in cui convesso che ho vissuto. […] Compartorite la poverità di Haverete Cucciolatere Evunque, con am-mam-mazzamenti!

Premetto che non ci sono refusi, come potete controllare sulla foto sottostante. La questione è che tradurre Finnegans Wake alla lettera è follia e noia, perché ogni parola è un caleidoscopio di significati che svaniscono prima ancora che si sia finito di ammiccarci, quindi per renderlo in un italiano accettabile è necessario riprodurne il senso generale per mezzo di calembour differenti da quelli escogitati dall’autore. È d’altronde risaputo che lo spirito vivifica mentre la lettera uccide.



Finnegans Wake ha alcuni leitmotiv che tornano insistentemente per tutte le 628 pagine: la paternità e la maternità, l’incesto, la cecità, il processo, la balbuzie, la condanna e la risurrezione; con insistenza riemerge l’acronimo HCE sparso su una caterva di citazioni implicite dagli autori più disparati, non sempre cristalline. Anche nelle tre righe qui sopra appaiono dei temi ricorrenti sulla brevissima distanza: la vecchiaia, la malattia, il giuramento, la compassione, Oscar Wilde, il mondo e la parola (world / word), l’assassinio, l’inferno. Pretendere di tradurre mantenendo questi temi nel punto esatto in cui si trovavano nel breve originale avrebbe sterilizzato i giochi di parole italiani, appesantito il testo e portato forse alla chiusura definitiva di Pagina 99. Per il bene di tutti ho preferito rimescolare le carte e mantenere vivi tutti i temi così (fra parentesi i riferimenti al testo originale):

Compartite: compatite (pity); parti in causa (faccio derivare questo e tutti i termini legali dalla fugace apparizione del giuramento, oath)
Un po’ verissimo: un poverissimo (poor); verità (true)
Testecandido: teste, testimone; testa bianca (white head); candore dell’innocente
Inguaildato: inguaiato (poor); Wilde (pron. Guaild)
O scarsa pietà: Oscar; pietà (pity)
Con cavilli antiqui: cavilli; concavo; antichi (nel senso di andati, goby); anti-qui nel senso di non qui ma altrove (ossia andarsene salutando: goby come go by e goodbye)
Parola mima: parola mia; mimo (mummeries)
Mammificati: mamma; mummificato (mummeries)
A celtinaia: a centinaia (difettivo per mille, thousand); celti; Robert Erskine Childers, nazionalista irlandese
Trivelate al mondo: rivelate (tell); trivellate (l’inferno si trova sottoterra); coprite con tre veli (omofonia fra tre e true); mondo (woyld)
Li veri infermi: i veri inferni (true hells); infermità; vermi (sottoterra); radice liv di lived e del nome Livia che è la protagonista femminile di Finegans Wake
In cui convesso che ho vissuto: ho vissuto (lived); convesso
Compartorite: compatite (pity); partorire (leitmotiv della maternità: haweth childers nel senso di have children, mudder nel senso di mother)
La poverità: povertà (poor); verità (true)
Di Haverete Cucciolatere Evunque: acronimo HCE; avrete figli ovunque (Haweth Childers Everywhere); vere (true); in ogni luogo (qui e altrove) e in ogni evo; Eva (madre universale); cucciolate; la cagna che allatta i cuccioli si corica su un lato (in latino latere)
Con am-mam-mazzamenti: ammazzamenti, omicidi (mudder nel senso di murder); mamma (mudder  nel senso di mother); balbuzie.

Alcune soluzioni funzionano, altre meno. Poiché ogni traduzione fa perdere qualcosa, figuriamoci in questo caso, mi sono permesso di compensare aggiungendo riferimenti che nell’originale mancavano. Joyce era un poeta esule, come il Pablo Neruda di Confesso che ho vissuto, nonché un poeta costretto per un periodo a fare un lavoro ingrato per mantenersi, come l’Ariosto (“O gran bontà dei cavalieri antiqui”); inoltre, non vedendoci, utilizzava spesse lenti che giustificano la forzatura sul calembour concavo/convesso. Il riferimento al Candido di Voltaire è in omaggio, tenetevelo.


venerdì 5 febbraio 2016

Stamattina leggo il Corriere, leggo Repubblica, leggo la Stampa e mi accorgo che un sottile filo conduttore collega Mika (cantautore libanese che credevo finlandese), Ivan Scalfarotto (parlamentare Pd che ha fatto una professione delle proprie convinzioni) e Bernardo di Morlaix (autore francese del XII secolo reso celebre da Umberto Eco): si tratta del concetto di famiglia, anzi della pretesa di utilizzare bene le parole quando si discute di cosa sia la famiglia. Sul Foglio online trovate l'articolo completo gratis.