Altre faccende domenicali. All’alba non accade nulla di speciale: il miglior pilota di Formula 1 vince il Gran Premio del Giappone, capirai che gran notizia. Nel primo pomeriggio il Pavia perde con la consueta autorevolezza e conquista saldamente l’ultimo posto in una roba che si chiamava Serie C2 e ora, per far miglior figura, si chiama Lega Pro Seconda Divisione (ma sempre Serie C2 è). Nel tardo pomeriggio si soffre ma ne vale la pena: Santeramo vince al tie-break (pallavolo femminile) e
Il sabato era stato sufficientemente intenso da farmi scegliere, con piena avvertenza e deliberato consenso, di guardare due intere partite di calcio in un sol giorno. La giovine Italia di Pierluigi Casiraghi (del quale, tristemente, ricordo benissimo la giovinezza, accaduta quando io ero bambino) parte a razzo contro il povero Israele, in casa. Nel giro di dieci minuti crea due-tre nitide palle goal. Tuttavia non segna. Allora s’innervosisce e stabilisce di giocare come se avesse già segnato: ritmo morbido e palla profonda. Non segna. Giovinco con la palla fa quello che vuole (ma non segna), ragion per cui senza palla pensa bene di spintonare un avversario senza motivo. L’arbitro lo ammonisce, Casiraghi avrebbe dovuto passare i quindici minuti d’intervallo a prenderlo a calci nel sedere (Giovinco, non l’arbitro). Nel secondo tempo entra un’ala destra, il buon Abate, e cambia lo schema di gioco in un più ragionevole 4-4-2. Ciò nondimeno non si segna. L’unico che tenti di tirare in porta è l’ardimentoso Marchisio - c’è bisogno di dirlo? non segna nemmeno lui. Alla fine assalto all’arma bianca, l’Italia trascorre tutto l’ultimo quarto d’ora nell’area di rigore del sempre meno povero Israele, così come aveva fatto nei primi dieci minuti. Non segna. Il ritorno di martedì (o mercoledì? non ricordo più) in Terra Santa sarà molto meno piacevole di quanto possiamo immaginarlo.

Centottanta minuti di calcio, dunque, con annessa mezz’ora d’intervallo per vedere due mesti 0-0. Prima di coricarmi mi levo un calzino, lo appallottolo e con un plastico collo pieno lo mando nel riquadro dell’armatura della sedia, dritto sotto lo schienale. Finalmente, un goal.
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