Gli inglesi sono un popolo educato. La prima cosa che le locali mamme insegnano ai loro figli è ubriacarsi ogni sabato sera, no, andare in giro vestiti di fucsia e arancione al contempo, nemmeno, devastare le vetrine delle nazioni in cui vanno a vedere una partita e poi dare la colpa alla polizia del posto, neanche - la prima cosa che le locali mamme insegnano ai loro figli è: "Mind your Ps and Qs". Per quelli che si sono laureati in Lingua e Letteratura Inglese dopo la riforma Berlinguer, si pronuncia "Maind ior pìs and chiùs" e significa: "Mi raccomando i per favore (please, plis, pìs) e i grazie (thank you-s, than-kyous, chiùs)".
Su questi principi si basa la vita sociale britannica così come la monarchia si fonda su leone e unicorno. Volete violentare una ragazza? Basta che glielo chiediate per favore e passerete dalla parte della ragione. Sottraete a una vecchietta i risparmi di una vita? Ditele grazie e siamo tutti a posto.
Io ad esempio ieri ho sperimentato quant'è vantaggioso essere educati in Inghilterra. Ormai ho preso l'abitudine a dire sorry, a chiedere scusa qualsiasi cosa accada. La prassi da queste parti è la seguente: una signorina si siede sull'autobus, vi dà un'enorme mazzata sull'omero levandosi la borsa, lei vi chiede scusa, voi le chiedete scusa simultaneamente anche se non vi siete mossi di un centimetro, anzi di un pollice. Sovrappensiero pestate il piede di un passante, voi gli chiedete scusa ma lui si è già scusato prima che possiate accorgervene anche se di lì a poco si starà facendo amputare l'alluce.
Così l'altro giorno ero in libreria e mi sono reso conto di essere in ritardo. Allora ho fatto per uscire in fretta ma mi son trovato esattamente sulla traiettoria di una giovane cliente. Sicuro che l'avrei urtata se non altro spalla contro spalla, mi sono premunito e le ho detto "sorry"; ma lei non solo ha risposto "sorry pure io" con la velocità di Calamity Jane ma s'è anche agevolmente scansata. Per non sprecare il bonus che mi ero assicurato dicendole "sorry" ho dovuto deviare la mia corsa e caricarla come un rugbysta. A un altro signore che camminava rasente al mio itinerario ho detto "sorry" temendo di sporcargli i pantaloni con la suola delle scarpe ma poi, resomi conto che in realtà era a distanza di sicurezza, ho dovuto tirargli un calcio negli stinchi per giustificare ai suoi occhi il fatto che l'avessi pregato di scusarmi.
Tutto sta nella gestione del senso di colpa. Tanto per dire, l'ultima scoperta di un professore di Oxford è che William Golding, l'autore de Il Signore delle Mosche, da adolescente aveva intenzione di stuprare una sua amica quindicenne. Ma, guardiamoci in faccia, a quell'età chi non l'ha mai avuta?
Su questi principi si basa la vita sociale britannica così come la monarchia si fonda su leone e unicorno. Volete violentare una ragazza? Basta che glielo chiediate per favore e passerete dalla parte della ragione. Sottraete a una vecchietta i risparmi di una vita? Ditele grazie e siamo tutti a posto.
Io ad esempio ieri ho sperimentato quant'è vantaggioso essere educati in Inghilterra. Ormai ho preso l'abitudine a dire sorry, a chiedere scusa qualsiasi cosa accada. La prassi da queste parti è la seguente: una signorina si siede sull'autobus, vi dà un'enorme mazzata sull'omero levandosi la borsa, lei vi chiede scusa, voi le chiedete scusa simultaneamente anche se non vi siete mossi di un centimetro, anzi di un pollice. Sovrappensiero pestate il piede di un passante, voi gli chiedete scusa ma lui si è già scusato prima che possiate accorgervene anche se di lì a poco si starà facendo amputare l'alluce.
Così l'altro giorno ero in libreria e mi sono reso conto di essere in ritardo. Allora ho fatto per uscire in fretta ma mi son trovato esattamente sulla traiettoria di una giovane cliente. Sicuro che l'avrei urtata se non altro spalla contro spalla, mi sono premunito e le ho detto "sorry"; ma lei non solo ha risposto "sorry pure io" con la velocità di Calamity Jane ma s'è anche agevolmente scansata. Per non sprecare il bonus che mi ero assicurato dicendole "sorry" ho dovuto deviare la mia corsa e caricarla come un rugbysta. A un altro signore che camminava rasente al mio itinerario ho detto "sorry" temendo di sporcargli i pantaloni con la suola delle scarpe ma poi, resomi conto che in realtà era a distanza di sicurezza, ho dovuto tirargli un calcio negli stinchi per giustificare ai suoi occhi il fatto che l'avessi pregato di scusarmi.
Tutto sta nella gestione del senso di colpa. Tanto per dire, l'ultima scoperta di un professore di Oxford è che William Golding, l'autore de Il Signore delle Mosche, da adolescente aveva intenzione di stuprare una sua amica quindicenne. Ma, guardiamoci in faccia, a quell'età chi non l'ha mai avuta?
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