Fra i vari vantaggi d'essermi trasferito nell'estrema periferia oxoniense annovero quello di trovarmi sull'inchianata di una collinetta: così che in caso di alluvione - verosimile visto che è il 25 agosto e piove già da due giorni di fila - Oxford verrebbe sommersa con tutti i suoi turisti giapponesi e io no. Anzi mi si preparerebbe una comoda via di fuga verso Londra e soprattutto verso l'aeroporto di Heathrow: perché, guardiamoci in faccia, che resto a fare se Oxford si trasforma in una fogna a cielo aperto? C'è dunque da augurarsi che la pioggia continui, né a occhio pare che voglia smettere prima di aprile o maggio prossimo.
Nel frattempo bisogna ingannare l'attesa, ad esempio prendendo l'autobus. High Street, la strada principale del centro di Oxford, è intasata per lavori e così finisce spesso che gli autobus si movano dalla fermata e trenta centimetri dopo restino immobili in colonna, pochissimo discosti dal marciapiede, in attesa di tempi migliori. In quell'eterno momento è costume che arrivi un passeggere che voglia prendere l'autobus che in teoria s'è mosso ma in realtà sta fermo. Prima o poi capita a tutti. Ieri è capitato a me.
Ed è quindi capitato che il guidatore d'autobus non abbia trovato miglior maniera di lenire la propria frustrazione per essere nato inglese che fingere di non vedere me e un altro paio di poveracci che ci sbracciavamo attaccati alla portiera, chiedendogli di aprirla. Ciò gli avrà causato un torcicollo almeno, stante l'innaturalissima posizione che era costretto ad assumere per non incrociare giammai il nostro sguardo; ché noi, una volta capito che non c'erano santi (d'altronde è un Paese protestante), avevamo ognuno singolarmente in testa di rivolgergli il meritato applauso e farlo sentire una cacchetta coram populo, oltre che porgergli il dorso delle nostre mani con le dita a forma di V, che qui è insulto speciosissimo e lavabile col sangue - sempre che in Inghilterra si lavi mai qualcosa. Avesse pure voluto scendere a menarci, avrebbe dovuto aprire la portiera e saremmo saliti d'agilità.
I pavidi occupanti dell'autobus medesimo si sono ben guardati dallo spodestare il fetente, impadronirsi del mezzo, scardinare la cassetta dei biglietti e dar fuoco all'automezzo così, giusto perché è bello rosso e quindi ben si sposa con le lingue di fiamma. Nell'impossibilità di coinvolgere simili ignavi in un'anticipazione degli effetti dell'alluvione (continua a piovere, eh, intanto) mi son fatto venire un'idea migliore per colpire sulle rotule l'intero sistema di consuetudini e non-possa dei britannici, questi nazisti così educati.
Il loro è un sistema ipercapitalistico: produce merci che producono consumatori che producono altre merci che producono altri consumatori in un sistema di bisogni superflui sempre crescenti. Non esiste l'anima e nemmeno la rinunzia. L'autista non apre la portiera perché teme che uno degli occupanti dell'autobus, avendo pagato regolare biglietto, rivendichi il proprio diritto alla partenza istantanea anche contro ogni evidenza, anche se la strada è intasata e far salire tre poveracci in più non rallenta affatto l'operazione di star fermi. Di conseguenza, se come me vivete a Oxford, la prossima volta che vi capita una cosa del genere - può essere l'autista che non apre la portiera, ma anche il libraio che vi chiede di fare due chilometri di fila prima di cambiare una banconota urgente, oppure la cameriera che vi informa che l'offerta sulla cena al pub è valida solo fino alle cinque del pomeriggio - regolatevi così: siccome avrete sicuramente visto in qualche vetrina un qualcosa che vi stuzzica e v'incuriosisce, e siccome costando tutto parecchio vi starete domandando se è il caso di comprarlo o meno, non compratelo. Sappiate che la vostra rinunzia sarà la miglior punizione per l'autista infingardo.
Loro si aspettano una reazione immediata e per questo si irrigidiscono, forti dei loro codicilli profusi in innumerevoli notti trascorse senza scopare. Voi lasciate correre. Poi la volta successiva che un Inglese vi chiede soldi, anche se non ha niente a che vedere con l'Inglese di prima, non dateglieli. Lasciate che la merce marcisca in vetrina. Lasciate che i camerieri siano costretti a vomitare tutti i pasti avanzati che hanno dovuto inghiottirsi, che i librai facciano ampi falò dei romanzi in superofferta, che le carte plastificate per l'abbonamento ai trasporti urbani servano tutt'al più a giocare a briscola.
Tutti i soldi che non spenderete andranno a buon fine. Non acquistando un vestito impedirete al commesso di cenare al pub e la cameriera non potrà comprare nessun romanzo costringendo il libraio a fare a piedi il tratto di strada che avrebbe più comodamente percorso in autobus. L'autobus si svuoterà via via e dove ne erano necessari tre finirà per esserne più che sufficiente uno. Due autisti verranno licenziati: uno sarà innocente, ma l'altro rimpiangerà di non avervi aperto la portiera quando avrebbe potuto farlo.
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