Beati voi che è giovedì e state in Italia, così stasera potete vedere Annozero e pascervi della ridanciana introduzione dell'imitatore di Travaglio. Questi è meglio di Crozza. Riproduce alla perfezione tutte le smorfiette del giornalista che piglia un libro a caso, legge che un assessore è stato fotografato alla messa di battesimo del figlio di un cugino del vicino di casa di un indagato per associazione mafiosa e conclude che tutti quelli che non chiedono l'impiccagione dell'assessore hanno personalmente affondato la nave dei veleni nel mare di Casoria. Per conferire il crisma dell'infallibilità a tali singolari teorie, l'imitatore di Travaglio agita il volume in faccia alla telecamera e bercia: "Questo l'ha scritto Saviano", un po' come mi hanno riferito che Castellitto urlasse "Questa è la Mazzantini!" dal palco del concerto del primo maggio. Similia cum similibus, diceva la mia professoressa di Latino quando non parlava in dialetto; ma anche similia cun simillimis, visto che la gran specialità dell'imitatore di Travaglio è avallare le proprie ardite ricostruzioni citando quale fonte principale Il fatto quotidiano. Nella seconda metà del Seicento un teologo protestante, Jacques Abbadie, sosteneva che la veridicità della pagina biblica sul passaggio del Mar Rosso fosse certificata dall'assenza di testimonianze contrarie degli israeliti che seguivano Mosè. Siamo lì, il metodo è lo stesso.
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