mercoledì 3 febbraio 2010

Per chi tifo

[Giochino della serata: su Quasi Rete Valerio Migliorini lancia un'indagine introspettiva sulle ragioni del proprio tifo ("Bugno o Chiappucci? Bugno!") e invita gli altri sodali a fare altrettanto. Questa è l'articolata risposta che ho dato nei commenti, il mio esame di coscienza:]

Dunque, vediamo di ricapitolare anche se la mia coinquilina sta passando l'aspirapolvere e il rumore è tale che potrebbe anche sfuggirmi detto di essere interista, turcomanno e accanito lettore del Fatto Quotidiano.

calcio: Milan perché ero piccolo quando c'era Arrigo Sacchi (o, secondo un'interpretazione più complessa, perché mio padre è juventino). Poi la (non il) Bari per ragioni di provenienza e, sant'Iddio, il Modena perché è la città che amo. Butto sempre un occhio ai risultati del Pavia (università) ma dire che tifo è eccessivo. In Inghilterra l'Aston Villa, da quando nel 1990/91 si macchiò di un'eroica sconfitta in Uefa contro l'Inter (c'era David Platt all'epoca). In Francia il Paris St Germain perché sono ossessionato dalla Torre Eiffel. In Germania inizio a seguire il Borussia Moenchengladbach. In Spagna il Real Madrid, perché è monarchico, perché è il Milan senza strisce e perché sono amico di Nacho. Fra le nazionali, ho sempre avuto uno sguardo affettuoso per l'Uruguay mentre per l'Inghilterra mi regolo così: tifo a favore quando sono in Italia e contro quando sono qui. Da quando ho conosciuto Andrea Maietti e ho fatto lavoro redazionale sul suo Il secolo del guerriero non posso fare a meno di tifare per Fanfulla da Lodi, condottiere di gran rinomanza (che fu portato una volta in istanza, etc.). Tifavo Fidelis Andria ma ho smesso quando hanno rimosso il nome latino: chi si credono di essere, il Concilio Vaticano II?

ciclismo: Qui la faccenda si fa cronologica invece che geografica. Dal 1990 al 1998, Bugno. Pian pianino, dal 1994, s'è fatto strada Pantani per il quale tifo tuttora. Dal 2004 Cunego; ma ciò non significa che a seconda della corsa non possa seguire il singolo corridore che mi fa simpatia di volta in volta. E poi guardiamoci in faccia, il ciclismo è bello perché si tifa per tutti tranne Armstrong.

basket: Lottomatica Roma dai tempi in cui si chiamava ancora Messaggero. Non posso addurre alcuna motivazione plausibile. Però è stata l'unica squadra per cui tifo di cui abbia visto una partita, un playoff scudetto perso contro la Fortitudo Bologna che come diretta conseguenza e ragionevole punizione di lì a poco è fallita e ora gioca nei dilettanti. Anche qui do sempre un'occhiata ai risultati dell'Edimes Pavia ma dire che tifo è eccessivo.

pallavolo: Trenkwalder Modena, che domande.

rugby: Mi piace il gioco in sé; accordo una lieve preferenza al Petrarca Padova per ragioni di amicizia e per Sant’Antonio.

formula 1: Considerato che mi affeziono alle persone e non agli ingegneri non tifo a priori per la Ferrari anche se ovviamente mi fa piacere quando vince, soprattutto senza tedeschi. Tifavo Senna, buonanima; ho sempre preferito Massa, che è di Cerignola, a Raikkonen che è finlandese ma tifo sguaiatamente per Fernando Alonso, nonostante abbia la residenza a Oxford (nessuno è perfetto).

nuoto: In un articolo ho definito Alessia Filippi “bella pesciolona”, quindi fate voi.

atletica: Yelena Isinbayeva perché da un momento all’altro mi aspetto che salti nella mia finestra.

tennis: Quand’ero giovane ero innamorato di Martina Hingis, ma questo è un altro discorso.

Taekwondo, badminton, croquet, hockey su prato, sollevamento pesi e motociclismo non m’interessano più di tanto.

sci: Da quando ho scoperto che s'è rotta entrambe le ginocchia, ossia da ieri sera, tifo senza indugio per Nadia Fanchini. Un bacione.

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