lunedì 24 maggio 2010
Tommaseide, parte sesta. Prima di andare a letto inginocchiatevi e recitate la preghiera scritta chiara e tonda in Fede e bellezza da Niccolò Tommaseo, lo scrittore più sottovalutato da Papi e cardinali: “Dateci, o Dio, gioie pure, dolori sopportabili, amore paziente, lieta e forte concordia nel bene Datemi un pane per lei. Se destinato a esser padre, donatemi vita e virtù da educare i miei figli. Se i giorni a me numerati son brevi, nelle vostre mani raccomando, Signore, questa che è ormai tanta parte dell’anima mia. Con l’esempio e con la parola dateci di consolare e nobilitare l’anime de’ fratelli. Insegnatemi a espiare le colpe mie tante, che non ricadano sulla povera famiglia mia. Perdonatemi. Benediteci. In voi temendo esultiamo: in voi, lieti o afflitti, riposeremo”. Dopo di che intuite perché il cattolicesimo non attecchisce fra le genti anche perché intellettuali artisti e geni non scrivono più preghiere ma solo articoli per MicroMega.
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