martedì 1 giugno 2010
Tommaseide, parte settima e ultima (benché potenzialmente inifnita). Quando andate in biblioteca pensate ai libri e non a rimorchiare: anche se all’inizio fanno le brillanti, alla fine saranno solo guai. Lo scrittore più sottovalutato del presente del passato e del futuro, Niccolò Tommaseo, scrive chiaro e tondo in Fede e bellezza: “sapeva non c’essere la meglio che lo spettacolo di donna dotta per deprimere la fantasia”. Nessuna donna, per quanto erudita, riuscirà mai a spiegarmi perché ha scritto lui il libro che avrei voluto scrivere io.
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