mercoledì 2 giugno 2010
Fratelli d’Italia, chi di voi mi ha fregato l’ombrello? Ero tornato in Italia per una conferenza, peraltro a non molti chilometri dal confine; al mattino pioveva a dirotto e nel pomeriggio, all’uscita, nel portaombrelli non ho trovato più nulla. Era un ombrello mezzo scassato, peraltro, con una delle aste che rischiava seriamente di infilarsi nell’occhio proprio o altrui e la scritta Aci-Pavia che correva a mo’ di decorazione su tutta la tela. Forse l’ignoto arraffatore voleva rimproverarmi dell’indebito utilizzo di un ombrello dell’Automobil-club d’Italia, io che la patente non so nemmeno com’è fatta. Forse voleva ricordarmi la scena di Bianco Rosso e Verdone in cui l’emigrato torna in Italia per votare e appena passa il Brennero e si ferma a bere acqua da una fontana patria gli rubano l’autoradio. Per fortuna in Inghilterra il problema non si pone: nessun locale ha un portaombrelli perché gli avventori ci vomiterebbero dentro.
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