martedì 31 agosto 2010
Ma vi pare? Più vado in giro per Oxford più incontro degli originali. L’altro giorno non sapevo come fare a passare la giornata (festiva) e per ripararmi dalla pioggerellina ero entrato in una libreria; me ne fregava poco, d’altronde, perché leggo solo libri in Italiano – quelli in Inglese li lascio alle professoresse di scuola media, ho già dato in altri tempi. Più che le pagine guardo dunque le copertine e le clienti, quindi non presto attenzione a uno stravagante che mi si avvicina porgendomi cinque romanzi e farfugliando qualcosa riguardo alle firme. Lì per lì non capisco perché questi voglia il mio autografo su cinque libri che non solo io non ho scritto ma che forse lui non ha nemmeno comprato, col rischio che poi mi ritrovi a pagarli; il mattoide comprende il mio disorientamento, indica il nome sconosciuto sulla copertina e spiega che esso è lui. Voglio comprare i suoi libri? Lui è in libreria apposta per autografarli. O Dio santo, penso, chi è l’imbecille che comprerebbe romanzi a caso solo perché un bischero scrive il suo nome sulle pagine di rispetto? Una coppia inglese di mezz’età si avvicina a chiedergli quanto costano, similia cum similibus.
di che si parla?
almanacco del giorno stesso,
auto da fé,
nomi cose città
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