Mancano tre giorni all'inizio del Festival Filosofia di Modena (da venerdì 16 a domenica 18 settembre) e per prepararsi spiritualmente un po' di ripasso non sarebbe male. Ad esempio si potrebbe rivedere la lezione magistrale di Alessandro Bergonzoni a Sassuolo durante l'edizione 2010, letteralmente travolgente nonostante la mia introduzione pedantesca. A onor del vero bisogna ammettere che io ho parlato cinque minuti e Bergonzoni (che il lapsus malandrino di un giornalista locale trasformò in Berlusconi) non so, qualcosa come cinque ore.
Il mio punto era che Bergonzoni è uno scrittore vero (per usare i criteri di Mariarosa Mancuso, ha un mondo e una lingua - e che lingua). Lo dimostra il racconto Ecco i come mai, una "apologia di creato" inserita in un'antologia di minimum fax curata da Giorgio Vasta e intitolata Anteprima nazionale. La triste verità era che di quest'antologia i due pezzi migliori erano quelli opera di Bergonzoni e di Ascanio Celestini, come si poteva intuire anche da una mia recensione al riguardo sul Foglio, mentre quelli degli scrittori di professione lasciavano un po' a desiderare (tranne qualche vorticosa pagina di Giuseppe Genna).
Il punto di Bergonzoni era invece dimostrare di riuscire a parlare ininterrottamente (anche se a un certo punto l'ho interrotto perché temevo per le sue coronarie, oltre che per le sue corde vocali) servendosi di un malloppo di appunti manoscritti largo quanto una risma di carta da stampante e che, posto sul tavolo del conferenziere, è rimasto lì intonso perché ha fatto tutto a memoria, anzi - più spaventoso ancora - a braccio.
Se non ci credete, potete mettere il dito nella piaga guardando il video integrale (in cinque parti) dell'intervento di Bergonzoni, e poi ditemi se non avevo ragione a fargli da spalla.