Sono passati sette anni dal breve periodo in cui vissi a Napoli. I miei coinquilini erano due donne colpevolmente vegetariane e un ardito rugbista che, alla prima ora di insediamento, sedé su un tavolino per telefonare disinvoltamente alla fidanzata e franò miseramente nel mezzo del medesimo, non essendosi accorto che sotto il velo di una tovaglietta il ripiano era in fragilissimo vetro. Sopravvisse tuttavia (lui; per il tavolino non ci fu verso) e nel giro di un paio di settimane si rivelò preziosissimo alleato nell'organizzazione di serate nelle quali convincevamo le due coinquiline ad andare al cinema, dietro promessa di raggiungerle immantinente, e invece ci mettevamo a cucinare ciclopiche matriciane che digerivamo sdraiandoci sul letto e sul divano, ben separati, di camera mia e ascoltando la radio.
Ora, sicuramente se le mie fidanzate non si odiassero a vicenda potrebbero agevolmente coalizzarsi per strangolarmi con maggior agio; però tutto mi si può dire tranne che non abbia un alto senso dell'amicizia, come dimostra (spero) l'anticipo di questa settimana su Quasi Rete che ricorda il recente e folle derby Lazio-Roma sospeso per impraticabilità di cervello.