Ricapitoliamo. Nel 1992 Giuliano Amato si infilò una calzamaglia in testa ed esercitò un prelievo notturno sui nostri conti correnti. Era un piccolo sacrificio, si disse, per reggere il passo dell'Unione Europea che ci avrebbe garantito un futuro di prosperità e agiatezza. Negli ultimi giorni del 1996 Romano Prodi si infilò una calzamaglia in testa e ci richiese un contributo straordinario per l'Europa, la famigerata eurotassa. Era un piccolo sacrificio, si disse, per poter reggere il passo dell'Unione Europea che ci avrebbe garantito un futuro di prosperità e agiatezza. Nei primi mesi del 2002 tutti i commercianti si sono infilati una calzamaglia in testa e cambiando i cartellini dei prezzi sulle vetrine equipararono il potere d'acquisto di una moneta da un euro a quello di una banconota da mille lire. L'elevatissimo tasso di cambio lira/euro sancito anni prima da Prodi e Ciampi era, si disse, un piccolo sacrificio per reggere il passo dell'Unione Europea che ci avrebbe garantito un futuro di prosperità e agiatezza. Negli ultimi giorni del 2011 Mario Monti, senza poter nemmeno permettersi una calzamaglia da infilarsi in testa, ha scoperto la via maestra per il risnanamento: una tassazione progressiva dei conti correnti dei cittadini. Si tratta anche in questo caso di un piccolo sacrificio per reggere il famoso passo. Non so voi ma io sono disposto a rinunciare a tutta l'agiatezza e la prosperità che ci garantirà in futuro l'Unione Europea se ci restituiscono tutti i soldi che abbiamo perso nei vent'anni in cui abbiamo cessato di essere una nazione indipendente.