L’itinerario parallelo dei due ideali fra 1848 e 1948 denota una netta differenza nella capacità di creare una mitologia condivisa: la monarchia ci riesce, la repubblica no. Il Regno d’Italia individua subito dei simboli concreti – lo scudo sabaudo, la festa dello Statuto Albertino, la persona stessa della regina Margherita – nei quali anche gli illetterati possano riconoscere l’identità fra nazione e trono o la necessità di un monarca per fare l’Italia. L’affermazione è talmente energica che fra i creatori del mito monarchico abbondano i repubblicani.
Sono trascorsi centocinquantun anni dall'unificazione, e sessantasei dal referendum, però gli italiani continuano ragionare come cinquanta milioni di monarchici esiliati in una repubblica. Spiego perché in un articolo sul Foglio in edicola oggi.