giovedì 24 maggio 2012

Magari pretende pure che ce la beviamo, il campione del mondo Mark Cavendish, quando dichiara che il Giro è «casa mia», «la corsa che amo, si sente ovunque la passione di voi italiani», e che «il Tour è lavoro, il Giro è amore», «il Tour è pressione, il Giro è passione». D’altronde per quattro anni ha vissuto in Italia, tempo più che sufficiente a scoprire che in Italia ci sono «buon cibo» e «grandi paesaggi», e che inoltre qualsiasi cosa facciano gli italiani lo fanno «col cuore» anche se si macchiano di una certa «mancanza di puntualità» e «voglia di far casino». Cose inaudite, mai nessuno straniero si era espresso sull’Italia con altrettanta perspicacia.


Per fortuna non c'è solo l'intervista a Cavendish ma tutto quello che serve per sopravvivere alle tre settimane più intense d'Italia: su Qwerty recensisco il numero speciale di Sportweek (settimanale della Gazzetta dello Sport) dedicato alla guida del Giro.