lunedì 18 marzo 2013


Finalmente domenica!
Ventinovesima giornata, 17 marzo 2013


Salvate il Papa da Roberto Saviano, che su twitter gli detta l’agenda indicandogli chi deve incontrare, quando dove e perché. Salvate il Papa da Flavia Vento, che su twitter vede negli occhi buoni di Papa Francesco la promessa dell’avvento di un nuovo messia. Salvate il Papa dalla gioia espressa su twitter da Matteo Renzi, Nicola Savino, DJ Francesco, Beppe Severgnini, Guido Meda e Barack Obama. Già che stiamo salvate direttamente il Papa da twitter, trasformate l’account @pontifex in un account evangelico da cui vengano inviati esclusivamente versetti già scritti da Matteo, Marco, Luca e Giovanni: “Sono venuto a portare la spada e non la pace”, “Costringili ad entrare” e così via. Salvate il Papa dalle congratulazioni pelose degli uomini politici. Salvate il Papa dai discorsi di Laura Boldrini. Salvate il Papa da chi vuole blandirne l’animo con quattro complimenti. Salvate il Papa dalla libera Chiesa in libero Stato. Salvate il Papa da chi lo chiama Francesco I ignorando temerariamente che per essercene un primo dev’essercene anche un altro. Salvate il Papa da chi sostiene che gli è stato sufficiente affacciarsi dalla loggia delle benedizioni per conquistare il cuore dei fedeli. Salvate il Papa dai profeti a posteriori che dopo l’elezione dicono che loro, loro l’avevano previsto. Salvate il Papa dai vaticanisti, che sanno meglio di lui come qualmente è stato eletto, con quanti voti, di chi, con che grafia e in che ordine di spoglio. Salvate il Papa dai giornalisti che vedono in lui uno stravagante vegliardo che va in pullmino, paga l’albergo e inciampa. Salvate il Papa da quelli che citano sempre la stessa intervista con l’aria di chi lo conosce da anni nelle più intime pieghe. Salvate il Papa dagli apocalittici, che vedono in lui il Papa nero perché è gesuita, che vedono in lui il Papa che i cardinali sono andati a prendere “alla fine del mondo”, che vedono in lui Pietro Secondo perché si è piazzato allo scorso conclave e ora è l’altro pontefice in circolazione mentre Ratzinger sta a Castel Gandolfo. Salvate il Papa dai complottisti i quali sanno per certo che Ratzinger ha abdicato per i dossier segreti, per i pugnali volanti, per le polpette avvelenate e per i maggiordomi indiscreti. Salvate il Papa da chi non ha l’umiltà di ammettere: “Ratzinger si è dimesso perché io sono diventato un cattolico tiepido, perché quando non ho tempo per andare a Messa volentieri la lascio indietro, perché faccio la comunione senza essermi confessato, perché mi assolvo dai miei peccati, perché credo che Dio sia uguale in tutte le religioni, perché quando prego ripeto parole senza pensarci, perché per fare bella figura in società annuisco docilmente quando dovrei scandalizzarmi e rovesciare i tavoli”. Salvate il Papa dai Gianluigi Nuzzi di ogni ordine e grado. Salvate il Papa da Massimo Gramellini che lo chiama Francesco perché già sono in confidenza. Salvate il Papa da chi un po’ lo compatisce perché il diavolo non esiste davvero, è solo una metafora. Salvate il Papa dai cattolici adulti che quando sentono dire che è stato scelto dallo Spirito Santo arricciano il labbro in una risatina. Salvate il Papa da chi tutt’a un tratto si ritrova spiazzato dalle sue posizioni tradizionaliste sull’aborto o sul matrimonio per omosessuali. Salvate il Papa da chi lo ritiene troppo peronista. Salvate il Papa da chi lo ritiene troppo socialista. Salvate il Papa da parenti e amici, dalle fidanzatine lontane, da Maradona e Messi, soprattutto da Cristina Kirchner. Salvate il Papa dai ribellisti che vogliono il sovvertimento delle gerarchie e il rovesciamento della curia romana per sistemarci dei nuovi preti a cinque stelle. Salvate il Papa da chi crede che San Francesco suonasse la chitarra. Salvate il Papa da chi vuole che parli agli uccellini ma non converta i musulmani. Salvate il Papa da chi vuol fargli convocare il Concilio Vaticano III. Salvate il Papa da chi si aspetta finalmente il sacerdozio femminile. Salvate il Papa dai francescani. Salvate il Papa dai neopagani che vedono nella sua elezione il primo miracolo del cardinal Martini. Salvate il Papa dal cardinal Martini che dialogando con Ignazio Marino disse “Personalmente ritengo” anziché “Credo”. Salvate il Papa da chi vuole una Chiesa dei poveri, dimenticandosi che la Chiesa non è a numero chiuso e che per il Cattolicesimo nulla, nemmeno la ricchezza, è una colpa in sé ma solo per l’uso che se ne fa. Salvate il Papa da chi pensa che sia tutto ferro ciò che non luccica. Salvate il Papa dal cardinal Bergoglio, che mercoledì prima gli ha fatto inavvertitamente chiamare “vescovo” il Papa emerito e “popolo” l’assemblea, e poi l’ha fatto ingarbugliare con le parole dell’Ave Maria. Salvate il Papa da chi l’ha sentito soltanto dire “Buonasera”. Salvate il Papa da chi vuole fargli un favore. Salvate il Papa dalle benedizioni reciproche. Salvate il Papa da me, che alla fumata mi sono commosso ma dall’annunzio in poi sono rimasto scettico e freddo, e sono costretto a ripetermi razionalmente che se davvero sono cattolico allora il mio Papa è quello e gli devo obbedienza e amore anche se non sempre capisco, anzi soprattutto quando non capisco. Salvate il Papa da chi crede che essere Francesco sia meglio che essere Pio, e non sa che tutti i papi sono Pietro. Salvate il Papa da chi lo vuole falco e da chi lo vuole colomba. Lasciate che sia liberamente gabbiano.

[L'altra metà della rubrica, sorprendentemente dedicata a Papa Francesco, si trova su Quasi Rete e l'ha scritta Francesco Savio.]