sabato 13 luglio 2013

Incuriosisce piuttosto la preparazione di Bugno. Già tipo ombroso di suo, aggiunge mistero a mistero con una preparazione in chiaroscuro negli undici mesi che precedono la corsa gialla: ad agosto 1991 vince la classica di San Sebastian, in riva all’Atlantico, proprio lì donde partirà la Grande Boucle dell’anno dopo; a settembre vince il Mondiale su strada a Stoccarda, infilando in volata Stephen Rooks e lo stesso Indurain ma alzando le mani troppo presto e rischiando di finire uccellato a sua volta sul millimetri estremi della linea di traguardo. Poi sparisce. Forte di questi due auspici (San Sebastian, e davanti a Indurain) entra in un lungo periodo di latenza che culmina nella scelta di non partecipare al Giro del ’92 e lasciare che sia Chiappucci a venire messo sulla graticola. Decide insomma di diventare Lemond e come lui salta la corsa rosa; poiché il Mondiale l’ha vinto, il Giro anche, il tricolore pure, sceglie di investire tutte le forze della primavera nella preparazione della corsa estiva. A San Sebastian si vedrà.

Continua su Quasi Rete il feuilleton dell'estate, su come Gianni Bugno sia riuscito a non indossare mai la maglia gialla per manifesta superiorità. Online la terza puntata.