venerdì 17 gennaio 2014

Ma dunque negli anni Settanta esisteva ancora la cultura? Sono andato al Fraschini a vedere Leo Gullotta in Prima del silenzio di Giuseppe Patroni Griffi e ho notato che ancora nel 1979 era ammissibile che un attore sottoponesse il pubblico prima a un paragone fra Gary Cooper e Yorick e poi, quasi senza soluzione di continuità, alla lunga descrizione di un quadro senza spiegare di star descrivendo un quadro ma presentando il tutto come moto della propria fantasia e lasciando che il pubblico cogliesse da sé il riferimento.

Oggi che la cultura non c'è più qualsiasi autore - di teatro o di narrativa, per tacer dei giornalisti - si sarebbe sentito in dovere di spiegare che ciò che vedeva nella sua mente era un calco esatto della Zattera della Medusa di Géricault, o di introdurre con un trucchetto un acuto personaggio che commentasse il paragone di Gary Cooper con lo scolio: "Ah, certo, Yorick, il buffone di corte danese caro ad Amleto, il quale ne scoprì il teschio pur senza usarlo nel celebre monologo shakespeariano, e il nome del quale (di Yorick, non di Amleto) sarà ripreso come pseudonimo dello scrittore britannico Laurence Sterne (1713-1768)".

Poiché all'epoca c'era ancora la cultura, Patroni Griffi poteva invece far raccontare al protagonista di essere andato a Londra, negli uffici della Faber & Faber, solo per incontrare di persona Thomas Stearns Eliot e morire di piccolezza guardandolo negli occhi cerulei. "Oggi", dice grossomodo il personaggio del 1979, "nessuno si muove più perché può ricevere gli scrittori a domicilio, con la televisione". Oggi, aggiunge lo spettatore del 2014, nessuno sta più attento guardando quei pochi scrittori in tv perché sui social network può interloquire coi loro simulacri convincendosi di essere uguale a loro solo perché entrambi ticchettano ai due capi dello stesso cavo, o anzi superiore perché magari lui scrive e tagga e twitta e loro non gli rispondono giammai.

D'altra parte si dirà che ogni epoca ha la cultura che si merita. Ad esempio, durante lo spettacolo, dopo che da cinque minuti l'apparizione di una donna stava inveendo contro il protagonista parlando di casa loro e dei loro figli, un acuto spettatore alle mie spalle non ha mancato di notare: "Ah, quindi quella è la moglie".

Ahimè, povero Yorick.