Cose che accadono sui campi di calcio e più precisamente ieri sera, nell'inconsueto posticipo del lunedì fra Roma e Udinese. Antonio Di Natale, che inizia ad avere una certa età e a non segnare più come una volta, tira in porta a colpo quasi sicuro ma Morgan De Sanctis salva la porta della Roma con una parata sensazionale. Mentre la palla rotola via Di Natale si avvicina a De Sanctis che esulta, si complimenta e gli concede un mezzo abbraccio, come se giocassero nella stessa squadra. Più tardi Di Natale tira di nuovo in porta a colpo quasi sicuro e di nuovo De Sanctis si produce in una parata spettacolare. Di Natale, non avendo letto Marx secondo il quale la storia è tragedia quando accade ma farsa quando si ripete, dà una spinta a De Sanctis suggerendogli di andare a fare in culo. Verso la fine della partita Di Natale ci prova ancora e ancora De Sanctis para con agilità estrema. Di Natale si gira, allarga le braccia e se ne va ridendo - ma è riso isterico, esasperato.
Cose che invece accadono attorno ai campi di calcio. Domenica mattina la Gazzetta dello Sport titolava una pagina interna dando una sorprendente notizia sull'allenatore serbo della Sampdoria, Sinisa Mihajlovic, che fino a pochi giorni fa non era noto per le raffinate letture. "Mihajlovic", scriveva la rosea, "ora cita Dante" - e la citazione dantesca era, stando al titolo, "Samp, ti porto in Paradiso". (Fra parentesi, per stomaci forti, ricopio l'esegesi: "So che Dante quando scriveva la Divina Commedia si riferiva ad altro, ma vorrei applicarla al calcio, spronare questi ragazzi ad andare oltre, ad essere ambiziosi, a non accontentarsi di un obiettivo quasi raggiunto". Cesare Segre non ha retto). Risultato, poche ore dopo la Sampdoria perde 0-3 con l'Atalanta e il giorno dopo Mihajlovic cita un passo meno noto di Dante, ove il Poeta scriveva: "Siamo una squadra senza palle". Non specifica se si tratti del Fiore o del Detto d'amore.