venerdì 14 marzo 2014
Nel marzo 1926 Gabriele d'Annunzio mangia un uovo sodo: da lì parto per spiegare il senso della nuova biografia del Vate scritta dalla storica inglese Lucy Hughes-Hallett e pubblicata in Italia da Rizzoli. Dettaglio non trascurabile: questo saggio dannunziano lo scorso anno ha vinto il Samuel Johnson Prize, ossia il cospicuo riconoscimento per il miglior saggio dell'anno in Inghilterra, mentre in Italia, dove le cose vanno diversamente, la biografia dannunziana alla quale la Hughes-Hallett si è evidentemente ispirata è sparita dagli scaffali per mezzo secolo - adesso però mi fermo perché altrimenti scrivo tutto qui e non comprate più il Foglio in edicola oggi, dove trovate il resto.