martedì 20 maggio 2014

Ferma restando l'indifferenza di Beppe Grillo nei confronti del proprio pubblico e dunque dei potenziali elettori, ascoltando il suo comizio dal vivo ho potuto non solo riscontrare l'ammirevole indifferenza dei pavesi che continuavano a passeggiare fendendo piazza Vittoria del tutto impermeabili al concetto che stesse svolgendosi il comizio di Grillo - non se ne adonti, è l'atteggiamento locale nei confronti di qualsiasi evento e tale sarebbe rimasto anche se dal cielo fosse disceso un mammut fosforescente con la scritta "Quetzalcoatl è Dio e Giancarlo Magalli il suo profeta" - ma anche soffermarmi a fare due conti. Senza stare a contare le teste, era piena metà piazza. Non è poco visto che si tratta di un luogo enorme; mi sono però reso conto che era la stessa area occupata nel 1999 in occasione del comizio in cui Gianfranco Fini presentava ai pavesi l'idea geniale e innovativa dell'alleanza con Mariotto Segni. Anche allora erano Europee e l'ibrido fiamma-elefante, che doveva segnare irreversibilmente il futuro della nazione, prese il 10,3.