sabato 23 agosto 2014

Se conoscessi Maria Elena Boschi le vorrei il bene un po’ melanconico che si deve alle coetanee belle di bellezza tale da farle apparire sempre lievemente fuori contesto – tanto più trovandola sulla copertina del nuovo numero di Panorama, sorridente e occhieggiante come oggetto del desiderio dell’estate 2014 sotto il titolo: “Che fai stasera? Come si corteggia, si rimorchia, si filtra ai tempi della desideratissima ministra Boschi”. Non è chiaro: significa che bisogna tutti corteggiare la Boschi, che resta lì ad aspettare un connazionale che vinca la giostra? O che da quando lei è entrata nel governo è stata rottamata la vecchia maniera di corteggiare rimorchiare flirtare e bisogna di conseguenza adeguarsi al nouveau régime sentimentale? La ministra intanto resta non accasata, pare, magari anche non corteggiata, negletta come solo le donne di bellezza rara e intimorente, facile a gualcirsi, sono destinate a restare nonostante che, informa l’articolista, il suo topless finora immaginario sia stato valutato 15.000 euro in favore dell’infingardo che lo svelerà a un mondo che desidera sbirciarla senza volere correre il rischio di innamorarsene (“È la crisi, ministra”, conclude l’articolista con perfidia femminile). La Boschi invece esiste veramente e stona in una nazione di avvizziti guardoni, per non dire di peggio. Sette sue fotine innocenti corredano infatti un reportage sulle confessioni degli italiani che sostengono di rimorchiare con successo nel nuovo mondo dell’iperconnessione tecnologica, pur fottendosene della ministra perché alla qualità preferiscono la quantità. C’è infatti il finto padre single che inganna le mamme in spiaggia, che novità, nascondendo di avere la fidanzata a casa. Il compulsivo ossessivo da Meetic e Whatsapp che si vanta di essere “il re degli emoticon” senza capire che ogni volta che un uomo manda una faccina stilizzata a una donna un ormone muore rinsecchito, e che se una donna gli si concede dopo avere ricevuto una pallina che emette cuoricini allora vuol dire che si meritano l’un l’altra. C’è quello che “strappa i vestiti di dosso per sentirsi ancora macho”. Il mesto passatista che crede di realizzarsi dragando la compagna di classe separata perché al liceo “il suo lato B era notevole”. Il PR da discoteca che scopa ragazze olandesi in serie a Miramare di Rimini garantendo ingressi superfree. L’immancabile precario che si vanta di essere alternativo e nutre “una visione scientifica della conquista” che culmina nel suo estrarre la chitarra a cena, orrore, “lasciarsi esagerare”, qualsiasi cosa significhi, e voilà, negli intervalli non canori lamentarsi di guadagnare “di gran lunga sotto i settecento euro e neppure tutti i mesi”. Una botta d’allegria, queste cinque tipologie di uomini che invece dovrebbero desiderare donne desiderabili, azzardare il gioco a somma zero e magari contemplare la sconfitta anziché specchiarsi nei propri successi incrinati. Questi intanto sono i maschi adulti italiani, pomposi e ombelicali, che si vantano di essere bravi a rimorchiare col pallottoliere e poi passano la sera a casa a frignare o, i meno dignitosi, davanti ai social network; mentre a Maria Elena Boschi voglio il bene sempre più melanconico che si deve alle coetanee che vanno sprecate in un contesto che non merita la loro bellezza. È la crisi, ministra.